Il nuovo anno si aprirà con un pensiero angosciante per molte famiglie italiane: l’aumento delle utenze di luce e gas.
Il costo delle forniture per elettricità e metano subirà sicuramente una impennata ed il rincaro potrebbe arrivare a sfiorare rispettivamente il tetto del 25% e 40%.
Si tratta di circa 800 euro in più per la “famiglia tipo” ed il costo delle utenze potrebbe diventare davvero insostenibile.
Urge, pertanto, una manovra del Governo che sembrerebbe divisa su due diverse linee: da un lato bisogna volgere lo sguardo verso uno scenario di medio-lungo termine e cercare di costruire un’economia ad alta sostenibilità, basata su efficienza ed innovazione tecnologiche, per contenere le spese ed efficientare i consumi; dall’altra servono misure di breve-periodo volte ad ammortizzare la spesa delle famiglie e delle imprese per il prossimo trimestre.
Contro il caro-bollette il Governo ha stanziato 3,8 miliardi di euro. Il provvedimento prevede, così come riferito dal ministro dell’Economia Daniele Franco, tre diverse linee di intervento: la riduzione degli oneri di sistema per le utenze in bassa tensione cui andrebbero 1,8 miliardi di euro; la riduzione dell’Iva sul gas metano dal 10% al 5% cui andrebbero 600 milioni; ed infine gli ultimi 900 milioni sembrerebbero destinati all’annullamento dell’aumento delle bollette per i clienti con un Isee fino a circa 8 mila euro o a famiglie numerose e fragili.
Uno spettro di misure più ampie prevede tra l’altro novità in tema di politica economica europea: la Ue vuole puntare ad un nuovo sistema di acquisto e stoccaggio “di emergenza”; ad una nuova regolamentazione della filiera del biometano e al miglioramento entro il 2030 della classe energetica delle case, misura, quest’ultima, di estrema importanza che vedrà coinvolto il 15% degli immobili totali ed avrà come deterrente l’invendibilità di quelli non a norma.