Non è Natale senza pandoro… No. Non è natale senza zampogna…
E’ tradizione in Italia centrale e meridionale, accompagnare le festività natalizie con la “novena dei zampognari”.
Un caratteristico motivetto musicale, in genere “Tu scendi dalle stelle” a sua volta accompagnato dall’ancor più caratteristico suono della zampogna, uno strumento simile ma allo stesso tempo molto differente dalla cornamusa, diffusa, invece, nell’Italia settentrionale.
I zampognari hanno origine molto antica, molto più di quanto si pensi. Legati al culto del Dio Pan, protettore dei pastori, l’utriculus ovvero l’arcaica zampogna, ricordava nella forma il dio greco, perché simboleggiava l’unione tra l’elemento maschile e quello femminile.
Il primo vero zampognaro fu l’imperatore Nerone, grande appassionato di musica e talentuoso suonatore dell’utriculus, ma lo strumento conobbe una notevole fama in tutto il mondo antico, fin quando, alla fine del 700 gli zampognari cominciano a diventare protagonisti della scena natalizia: fu Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo di Nola a costringere i lazzari a cantare “Tu scendi dalle stelle”(versione italiana della sua “Quanno nascette Ninno), portandoli in giro per le strade e, allo stesso tempo, insegnando loro il cristianesimo.
Un pochino dopo al canto fu affiancato il suono della zampogna che aveva lo scopo di coordinare i pastori canterini e di lì a poco lo zampognaro cominciò ad essere riconosciuto non più come una figura singola, ma come una coppia: uno suona e l’altro canta.
Gli zampognari tutt’ora animano e caratterizzano le festività natalizie: sono pastori che vestiti con un caratteristico mantello nero e un berretto di velluto colorato, si muovono dai paesini più rurali alle città, per intonare i motivetti natalizi durante i periodi della Novena dell’Immacolata (29 novembre-7 dicembre) e della Novena di Natale (16-24 dicembre) in cambio di una piccola offerta in denaro.
Una tradizione simpatica e folkloristica che, per fortuna, la pandemia sembra non aver cancellato.
Non solo musicisti, ma anche figuranti, qui in Campania li possiamo incrociare un pochino ovunque, soprattutto nei paesini del beneventano e del salernitano e li possiamo notare su tutti i presepi che si rispettano, con un posto d’onore accanto alla capanna per accompagnare con semplicità ed umiltà la nascita di Gesu’ Bambino