Lasciamoci così…rispettandoci fino alla fine perché l’amore, quello fiero e totale, non è mai scoppiato, almeno da una delle due parti.
Non sappiamo quale, non importa. Il giocatore o il presidente, il presidente o il giocatore, frecce dello stesso arco fino a giugno e poi la stretta di mano e i ringraziamenti di rito, vicendevoli se andrà bene e una grande pagina sul giornale per emozionarci.
Non come avremmo dovuto, come avremmo voluto: il bilancio dei trionfi di Insigne con la maglia del Napoli ce l’eravamo augurato più pingue, con qualche pagina scintillante. Vanno benissimo le due Coppe Italia, e la Supercoppa italiana, a queste latitudini i trofei sono pesanti, ma il successo vero lo ha colto con Mancini, nell’ultima estate, con la maglia numero dieci sulle spalle. Una coincidenza?? …Mah!
Vogliamo credere alle coincidenze, come crediamo agli amori eterni nel calcio? Lo possiamo fare e dormire lo stesso la notte ma poi la verità ci agguanta e mette le cose a posto: Lorenzo andrà via dalla sua città, quasi nel pieno della sua maturità calcistica, dopo aver solo sfiorato, appena una volta, il sogno di diventare campione d’Italia.
Troppo poco per il talento che si ritrova, per le aspettative di noi tutti e non basta dare la colpa al fato, che come il vento di tramontana, soffia esclusivamente al nord: il percorso non si è compiuto, il fine ultimo è saltato e tra qualche mese, la separazione.
Questo tempo che rimane dovrà essere vissuto con professionalità, da parte di tutti e per il bene del club, i tifosi e la stagione che è ancora tutta da vivere.
Pagine bianche dovranno essere scritte, non è ancora tempo di dirsi addio e chissà che il commiato non sia indimenticabile, con i fiocchi così da far entrare un Magnifico alla corte eterna dei vincitori di Napoli.