Ho conosciuto la sobrietà e la sua buona educazione anche vestito da posteggiatore, in una serata di scena al Teatro Augusteo, a via Toledo.
Era solo una delle innumerevoli tappe dell’Orchestra Italiana/napoletana alle prese con le seguitissime tournée in giro per il mondo e io volevo fargli ascoltare la mia voce in una musicassetta, negli anni dei miei sogni di cantante non suffragati da certezze.
Nel suo camerino c’era ad attenderlo l’allora non famosissima ex compagna Mara Venier che provava peripezie nel tentativo di impadronirsi dell’accento napoletano in una simpatica pantomima in dialetto col suo pigmalione.
“Maestro, vorrei un suo parere sulla mio modo di cantare” gli chiesi e lui dopo aver preso la cassetta dalle mie mani, se la ripose nel taschino del panciotto e con la naturale cortesia che lo contraddistingueva mi disse: “l’ascolterò attentamente “.
Questo è Renzo Arbore, uno di noi: un foggiano, napoletano, abruzzese, milanese e molto altro ancora.
Una pietra miliare della televisione italiana che si prese la briga di telefonare a casa di un ragazzino sconosciuto per fargli sapere cosa ne pensava del suo modo di cantare.
Un genio che improvvisa arte , scopre talenti, crea consenso e diverte.
Da ieri, bisognerà che lo si chiami “cavaliere” che con tanto di “gran cordone” per una onorificenza (Cavaliere di Gran Croce) che aggiunge un altro mattone al muro di stima che ha saputo erigere anche con il suo impegno civile, per una causa “speciale” come quella del “Filo d’oro” che aiuta bambini che non vedono, non sentono e non parlano.
Noi di Passnews ci rallegriamo per l’ennesimo successo dello showman pugliese e ci mettiamo in fila per testimonianze il grande apprezzamento nei suoi confronti: un giovanotto di 85 anni che ha ancora tanto da regalarci.