La parola di questa domenica è pazienza.
Gesù commenta alcuni fatti di cronaca. Si parla di alcune persone morte sotto il crollo di una torre e di alcuni Galilei che Pilato aveva fatto uccidere. Dinanzi a fatti terribili di cronaca la prima domanda che ci poniamo è: di chi è la colpa? Si tratta,forse, di un castigo di Dio? E’ lui a mandare una guerra o una pandemia per punirci dei nostri peccati?
Quando il male ci opprime, rischiamo di perdere lucidità- Spiega Papa Francesco – E per trovare una risposta a quanto non riusciamo a spiegarci finiamo per incolpare Dio- Egli continua.
Dio, invece, ci lascia liberi, non ci tratta secondo i nostri peccati, ma secondo la sua misericordia.
Se ci guardiamo dentro possiamo capire che sono le nostre scelte sbagliate a lacerare le relazioni e a produrre tanto male. Il Signore ci offre la soluzione: essa è la conversione. Se ci convertiamo dal male, ci insegna Gesù, rinunciamo al peccato e lasciamo spazio all’amore e alla fraternità.
Ma la conversione non è semplice, aggiunge il Santo Padre. Ecco perché dobbiamo avere pazienza e farci forza magari ispirandoci alla parabola dell’albero di fichi. Nel Vangelo si narra di un albero che non porta frutti nel periodo stabilito ma che non viene tagliato, eppure gli si concede altro tempo ed un’altra possibilità.
Dio è il Dio della misericordia, dell’opportunità. –Dio crede in noi, si fida di noi, porta pazienza, non si scoraggia- esorta Papa Francesco. E’ come il migliore dei papà che non bada agli insuccessi, ma incoraggia le possibilità, non si sofferma sul passato, ma scommette con fiducia sul futuro.
Come da qualche domenica a questa parte, Papa Francesco chiude con le sue riflessioni sulla guerra. Siamo di fronte ad un sacrilegio, un crimine disumano. Non abituiamoci alla guerra, alla violenza! Il Santo Padre chiude supplicando gli attori della comunità internazionale di impegnarsi nel far cessare la guerra e, noi tutti, di proseguire con l’accoglienza ai rifugiati.