Sabato nel centro di Londra migliaia di manifestanti si sono riuniti in strada in particolare a Piccadilly Circus con i colori dell’Ucraina.
Una manifestazione a sostegno di Kiev contro la guerra, contro l’invasione russa, così come già ce ne sono state nelle scorse settimane.
In prima fila il sindaco di Londra Sadiq e mentre la gente esprime la sua solidarietà per l’Ucraina il premier Boris Johnson che finora è stato il più attivo tra i leader occidentali, per inviare armi nel paese a difesa dell’aggressione, sta tentando anche la carta diplomatica, soprattutto cercando di isolare la Russia.
La strategia è quella di cercare di portare la Cina fuori dalla sua posizione ambigua. Ieri in una lunga telefonata durata 50 minuti con il presidente cinese Xi Jinping, che è stata definita in gergo diplomatico “Franca e schietta”, che di solito significa che i due leader si sono scambiate le rispettive impressioni, ma ciascuno rimasto e sulle sue posizioni, Pechino si è attestata sostanzialmente sulle proprie posizioni di neutralità, non volendo rompere con l’alleato Russo, ma non volendo neanche un’escalation della crisi che potrebbe mettere in difficoltà il commercio mondiale e la ripresa dell’Economia cinese.
D’altra parte in qualche modo l’occidente sta cercando di portare la Cina su posizioni di condanna di questa guerra che spingano Putin a sedersi a un tavolo per le trattative.
Qualche segnale comincia ad esserci, Pechino ha avviato colloqui con l’India, i due paesi si sono astenuti sulla risoluzione dell’ONU che condanna la Russia e non hanno votato contro, ci sarebbero i primi stop anche alle richieste della Russia sul petrolio in Cina.
Insomma qualcosa si sta muovendo sul fronte diplomatico