Le parole di Mattarella e del Papa
Le origini della festa.
Il I Maggio in molti paesi del mondo si celebra la Festa dei lavoratori (o Festa del lavoro). Questa data è stata ufficialmente stabilita a Parigi nel 1889 in occasione del Congresso della Seconda Internazionale Socialista. Tre anni prima che venisse ratificata la festa del lavoro, il primo maggio 1886 a Chicago i sindacati organizzarono uno sciopero generale per rivendicare condizioni di lavoro più umane. Fino ad allora, infatti, la giornata di lavoro durava dalle 12 alle 16 ore ed i morti sul lavoro raggiungevano cifre davvero considerevoli. Lo sciopero proseguì per giorni interi e ci furono anche diverse vittime degli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Da allora in poi, in buona parte del mondo, il I maggio si celebra una ricorrenza dedicata ai lavoratori, tranne che negli Stati Uniti dove il Labour Day coincide con il primo lunedì di settembre.
La nostra costituzione.
La Costituzione italiana annovera al suo primo articolo l’importanza del lavoro.
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”
Da qui si coglie l’importanza del lavoro per i nostri padri costituendi, linfa vitale all’essere umano in termini sostanziali ma anche sociali, dal lavoro vengono i mezzi per il sostentamento ma anche per lo sviluppo sociale e culturale delle persone.
Le parole di Mattarella
“Il lavoro è misura di libertà, di dignità, rappresenta il contributo alla comunità. Il lavoro è strumento di realizzazione di diritti sociali. È motore di rimozione delle disuguaglianze”, apre così il suo discorso Sergio Mattarella in occasione della cerimonia per la festa dei lavoratori. Particolare accento pone al tema della sicurezza del lavoro che rappresenta, egli spiega, parte integrante del nostro patto costituzionale. La prospettiva del lavoro non può essere associata alla dimensione della morte e pertanto vanno promossi protocolli e riforme aziendali che mirino all’eliminazione del rischio sui luoghi di lavoro. Durante la cerimonia al Quirinale, il nostro Presidente si sofferma anche sui temi della guerra e della pandemia e delle loro conseguenze sul mondo del lavoro ed invita le istituzioni a cogliere e valorizzare le opportunità offerte dall’Unione Europea e dal Pnr, soprattutto in relazione alle esigenze e ai cambiamenti delle famiglie italiane.
Le parole del Papa
Dopo l’Angelus anche il Papa rivolge ai fedeli le sue parole circa la festa del lavoro.
“E oggi è la festa del lavoro. Che sia stimolo a rinnovare l’impegno perché dovunque e per tutti il lavoro sia dignitoso. E che dal mondo del lavoro venga la volontà di far crescere un’economia di pace. E vorrei ricordare gli operai morti nel lavoro: una tragedia molto diffusa, forse troppo”.
Dalle morti bianche ai salari inadeguati, dalle disparità di genere alle condizioni igieniche, queste e molte altre le tematiche promosse dai sindacati durante le manifestazioni ed i congressi svolti in questa giornata. Il lavoro quale dignità, quale sviluppo, quale mezzo di sostentamento ed il lavoro per tutti, lavoro sicuro e gratificante.
Certo il lavoro rappresenta una parte fondamentale nella vita di noi tutti. Non è solo indispensabile per il sostentamento ma è lo strumento che ci da dignità e ci pone al nostro posto nella società. Ci permette di sognare, di realizzare, di crescere. E’ l’obiettivo di ogni giovane, il sacrificio di ogni adulto ed il ricordo di ogni anziano. Nessun lavoro è “solo un lavoro”. Spesso è una mansione, ma a volte è anche una missione e sicuramente non può essere occasione di rischio per la nostra incolumità. Non sminuiamolo, non trascuriamolo. Aspettiamoci che le istituzioni gli dedichino la giusta importanza ma facciamo lo stesso anche noi, ogni giorno, giorno dopo giorno.