PLATONE II PARTE
L’ANIMA
Come abbiamo spiegato nel precedente articolo, per Platone l’anima è immortale. Passa da una vita all’atra portando il ricordo dell’Iperuranio dove apprende la perfezione delle Idee.
Ma cos’è l’anima? Come la immagina Platone?
Il nostro “amico filosofo” immagina l’anima come un carro alato.
Questo carro è composto da tre parti fondamentali. C’è un cavallo bianco che tende ad indirizzarci verso “cosa ci fa bene” e quindi ci spinge verso l’iperuranio e poi c’è un cavallo nero che spingendoci verso la terra vuole farci seguire soltanto i nostri desideri, il “cosa ci piace”. Ma alla fine sarà l’auriga, ovvero saremo noi stessi, a decidere la direzione da seguire.
Ma spieghiamo meglio ai nostri ragazzi, con qualche esempio, la teoria dell’anima.
Arianna ha un’amichetta con la casa al mare, Rossella. Rossella parte per le vacanze estive subito dopo la conclusione dell’anno scolastico, a Giugno e rientra a casa ad inizio settembre . Arianna vorrebbe tanto partire con Rossella, è la sua migliore amica, è una bambina divertente e sua mamma è un’ottima cuoca. Si confronta con i suoi genitori che le fanno notare che a giugno ha ancora da frequentare il corso di canto e che lo stesso riprende agli inizi di settembre.
Arianna è molto combattuta. Da una parte vorrebbe continuare il corso, le piace molto cantare e poi, cosa non trascurabile, i suoi genitori hanno già pagato interamente la retta. Dall’altro vorrebbe partire con Rossella. E’ un’opportunità da non perdere: un’intera estate al mare con la sua migliore amica, quando le ricapiterebbe un simile invito? Arianna sente dentro di sé una duplice tensione, come se qualcosa o qualcuno la tirasse da un lato e qualcos’altro o qualcun altro la spingesse dall’altro. Cosa può fare Arianna? Dopo una lunga meditazione sente che la decisione giusta è quella di chiedere ai suoi genitori di accompagnarla da Rossella per un periodo più breve tra luglio e Agosto, così da non dover perdere il corso di canto e da non rinunciare all’invito della sua amica.
Arianna ha deciso secondo la sua “anima”. L’anima, se ascoltata, sa sempre dirci qual è la decisione giusta da prendere.
Quando non sappiamo in quale direzione andare possiamo immaginare la biga alata di Platone.
Per un po’ ascoltiamo il “cavallo nero”, sentiamo la tensione della sua forza ed ascoltiamo le sue ragioni: esso vuole dirci quali sono le cose che ci piacerebbero tantissimo ma non tiene conto delle conseguenze e delle altre circostanze, ci spinge, in pratica, verso i desideri terreni; poi rivolgiamoci al “cavallo bianco”: scopriremo che anch’esso è forte e che ci dirige con veemenza verso la cosa giusta, verso la perfezione dell’Iperuranio. Alla fine l’Auriga (ovvero noi stessi) dovremmo decidere e, dopo qualche momento di riflessione, sapremmo sicuramente trovare il giusto compromesso e prendere la decisione giusta.