Caro Maestro (o caro Prof) ti scrivo….
… E ti parlo dei miei ricordi più belli.
Di quanto mi facevi arrabbiare e di quanto temevo il tuo giudizio. Di quanto ti ringrazio per avermi fatto conoscere quella disciplina, per avermi fatto amare la strada che poi mi avrebbe condotto alla realizzazione personale.
Oppure finalmente te lo dico: quella volta quel rimprovero proprio non lo meritavo e quel voto fu davvero un’ingiustizia.
Nessuno ha ricordi di infanzia che prescindono dagli insegnanti.
Possono essere belli, brutti, tristi o lieti, ma sono lì a scrivere la storia del nostro dna culturale e della nostra formazione caratteriale.
Gli insegnanti accompagnano i bambini verso la conoscenza del mondo. Li guidano verso la vita fuori dalla famiglia, non trasmettono concetti, non insegnano, ma formano, forgiano, costruiscono …
Io che di mestiere faccio tutt’altro ho sempre pensato che non sarei mai stata all’altezza di fare l’insegnante. E’ una vocazione che non ho mai sentito mia, perché è di questo che si tratta.
Quel bambino, quel ragazzo con cui un insegnante si interfaccia un domani sarà un uomo o una donna e, volente o nolente, si porterà dietro un po’ di quella “relazione”. Può mai essere preso sotto gamba questo lavoro? Può essere vissuto come un ripiego? Può un insegnante dire “io faccio” e non “io sono”?
No, non dovrebbe mai essere così.
Oggi si celebra la Giornata Mondiale degli insegnanti: non solo un tributo ai professionisti della formazione ma anche un momento per commemorare la sottoscrizione delle raccomandazioni dell’Unesco ai docenti di tutto il mondo.
Istituita nel 1994 nel corso del tempo si è arricchita con numerosi eventi che vedono coinvolti svariate associazioni tra cui l’Unicef e le varie sigle sindacali.
Attori chiave nel processo di formazione ed istruzione sono chiamati, inoltre, in corrispondenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 ad incrementare il livello di alfabetizzazione globale e, contemporaneamente, a combattere la dispersione e l’abbandono scolastico.
Un momento per valorizzare un ruolo cruciale, portare avanti un discorso che sostenga la sicurezza e la libertà di tutto il corpo docente globale, assicuri le basi necessarie per garantire loro professionalità, libertà di scelta fra le varie impostazioni metodologiche e pedagogiche, adeguati livelli di formazione e di retribuzione.
Insomma una giornata non solo celebrativa ma anche costruttiva, volta al pieno riconoscimento di una figura di cui nella vita non si potrà mai fare a meno.