Il Collegio, giunto alla settima edizione, è un docu-reality di Rai2 nato nel 2017, un format capace di attrarre i giovanissimi verso la televisione ma apprezzato non solo da loro.
In ogni edizione, la meta è il diploma di terza media da “conquistare” vivendo però la vita da collegiali italiani in un epoca differente da quella reale, per un mese. In questa edizione per esempio, i ragazzi vivono la scuola, le regole e i metodi educativi del 1958: taglio di capelli, assenza di trucchi e belletti, divise antiquate, mensa ben lontana da pizze o Mc Donald e più vicina al cucchiaio mattutino di olio di fegato di merluzzo, ma soprattutto allontanamento drastico dall’amato telefono cellulare, dai social.
Interessante esperimento che li costringerà a rivivere il contatto, la solidarietà del gruppo, la vicinanza e la conoscenza gli uni degli altri, la condivisione, fino a spogliarli dell’armatura da spacconi, lasciando emergere naturali fragilità con le quali imparare a fare i conti.
Uno degli insegnanti abili nel far emergere tutto ciò, è Andrea Maggi, oramai considerato il professore più amato d’Italia. Maggi è insegnante anche nella vita, ama la letteratura classica e si definisce un docente vintage. Scrittore interessante, capace di regalare approfondimenti e riflessioni sull’importanza della lettura, portatore di messaggi come quelli contenuti nella sua ultima pubblicazione “Storie di amore e di rabbia”, Giunti Editore. Si tratta di un romanzo per ragazzi in cui sono proprio i ragazzi a fare i conti con grandi parole e conseguenti significati: emarginazione, integrazione, generosità, comprensione, differenze culturali, amore, amicizia, rabbia, violenza, gratitudine.
Quanto, la difficile realtà dei giorni nostri, può invadere e distruggere la purezza di un ragazzo, e quanto un ragazzo può con la sua purezza modificare la difficile realtà dei giorni nostri? La risposta, sta nel finale di questo libro: sebbene rivolto ai giovanissimi, ha molto da insegnare anche agli adulti.