Ci sono dei momenti in cui la terra sembra restituirci la vita.
Ogni qual volta emerge un pezzo di archeologia una parte di noi sembra parlarci, sembra raccontarci di un mondo che non c’è più, ma che è rimasto lì, protetto dal tempo e dallo spazio per sopravvivere alla storia e ritornare attraverso la memoria.
E’ questo il fascino e il mistero dei siti archeologici più importanti.
Ad ogni nuova scoperta tutto il mondo sembra emozionarsi e, nello stesso tempo, arricchirsi. E’ così ogni volta per la nostra famosissima Pompei ed è stato così negli ultimi giorni per il sito di San Casciano dei Bagni. E non è un caso che i siti archeologici siano l’attrazione turistica e culturale più gettonata al mondo.
Nelle ultime settimane l’area archeologica di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, ha restituito un tesoro preziosissimo. Ben 23 statue, quasi tutte in bronzo, alcune alte anche un metro, in un ottimale stato di conservazione. La più importante scoperta archeologica dopo cinquanta anni dai Bronzi di Riace.
E’ stata ritrovata Igea, dea della salute con il serpente arrotolato al braccio, ma anche Apollo ed altre divinità. Ma ci sono stati anche altri ritrovamenti: pezzi raffiguranti parti anatomiche per le quali venivano chieste le grazie e monete, tantissime. Il tutto datato tra il II e il I secolo a.C.
I ritrovamenti segnano la testimonianza del passaggio dall’era etrusca a quella romana. Le statue erano posizionate sul bordo esterno di una grande vasca con funzione sacrale e nel corso del I secolo a più riprese furono staccate e depositate sul fondo della vasca. Una pratica che fa pensare ad una sorte di culto sacrale proseguito fino al IV secolo d.C. quando si registra anche l’abbandono della religione pagana e l’avvento del Cristianesimo. La vasca fu preservata grazie a grandi tegole e alle colonne del portico sottostante che furono deposte a copertura.
Di particolare importanza, oltre alla testimonianza di carattere religioso e sacrale che ci ha rilasciato l’area, rivestono le iscrizioni in lingua etrusca.
Il dato simboleggia il perdurare dell’impatto culturale che ancora rivestiva l’Etruria in un’epoca in cui il suo potere politica era, invece, ormai tramontato. L’area di San Casciano, piccolo borgo termale, recupera con queste scoperte, un’importanza culturale di grande rilievo.
Nel paese sarà istituito un Museo all’interno di un palazzo cinquecentesco appena acquistato dal Ministero della Cultura.
Ma gli scavi continueranno e chissà cos’altro ci regaleranno