Vi piace la filosofia?
In fondo noi siamo la filosofia: la conoscenza, l’agire, il pensare dell’uomo, è alla base di questa disciplina e ammettiamolo, filosofare piace a tutti!
Eppure sembra che definire esattamente cosa sia la filosofia sia meno semplice del previsto, e fra le tante ci piace citare la risposta di Voltaire, il quale disse che Quando colui che ascolta non capisce colui che parla, e colui che parla non sa cosa stia dicendo, questa è filosofia.
I grandi maestri del pensiero, ironia a parte, sono fonte di arricchimento perché stimolano la seduzione del pensare, aiutano a porsi domande e a fornire risposte, a guardarci in profondità spingendoci in quell’altrove che spesso ci muta migliorandoci.
Oggi vi affasciniamo con Epicuro, il quale considerava la filosofia come un farmaco efficacissimo nella cura di ben quattro malattie:
1)Libera dal timore degli dei.
Che vai a fare in un tempio a pregare Dio, quando puoi distruggerlo? Inoltre, chi ti dice che Dio sia nel tempio e non in te? Sii Dio di te stesso, rivolgiti le tue stesse preghiere…
2) Libera dalla morte.
Quando noi ci siamo ella non c’è, quando lei c’è noi non ci siamo più.
3) Libera dal dolore.
Non si è mai troppo giovani o troppo vecchi per essere felici. Uomo o donna, ricco o povero, ognuno può essere felice.
4) Provoca un moderato piacere.
Alcuni desideri sono naturali e necessari, altri naturali ma non necessari, altri né naturali né necessari, ma nati solo da vana opinione.
Epicuro invita a inseguire piaceri durevoli, a godersi ogni momento della vita come fosse l’ultimo, unendo a tutto ciò la capacità di sapersi accontentare di ciò che si ha, della propria vita. “Meno hai, meno perderai”, dice.
“Accontentarsi” tuttavia non fa parte della natura umana, l’insoddisfazione è una malattia inguaribile, e allora che fare? Epicuro lo sa senza incertezze: cercare rifugio nella propria interiorità per sfuggire alle avversità e agli scherzi crudeli del destino.
Se davvero questo bastasse… Crederci, almeno un poco, non ci farà male.