Nella mattina del 31 dicembre ci lascia papa Benedetto XVI
La vita
Nato a Marktl, nel cuore tedesco della Baviera, il 16 aprile 1927, Joseph Aloisius Ratzinger si spegne a Città del Vaticano il 31 dicembre 2022.
Eletto pontefice al quarto scrutinio il 19 aprile 2005, dopo la morte di Papa Wojtila, sceglie il nome di Benedetto XVI.
Nel corso del suo mandato pontificio si trova a dover affrontare dei momenti molto delicati. Uno di questi è lo scandalo di Vatileaks che coinvolge, tra gli altri, il suo maggiordomo Paolo Gabriele.
L’11 febbraio 2013 Benedetto XVI si dimette. Un evento unico nella storia della modernità. Erano 598 anni che un pontefice non si dimetteva, dalla rinuncia di Gregorio XII nel 1415. Tra le ragioni Papa Ratzinger vi adduce la sua età avanzata ed il calo delle forze che non gli consentono di seguire a pieno regime gli impegni della vita pontificia. E’ un momento molto delicato e non mancano le critiche: la natura umana si confronta e forse scontra con il magistero divino. Benedetto XVI stesso preferisce continuare il suo cammino con l’appellativo di Papa emerito piuttosto che di cardinale ed affiancherà per 10 anni papa Bergoglio.
La sua salma è attualmente esposta nella Basilica di San Pietro ed i funerali saranno officiati giovedì mattina.
Tutto quanto concerne il rito funebre sarà un misto tra tradizione ed innovazione. Il rito sarà ben più solenne di quello previsto per un cardinale ma meno imponente di quello che spetterebbe al Papa in carica. I resti di Joseph Ratzinger saranno sepolti nelle grotte vaticane, nella tomba che fu di Giovanni Paolo II.
La sua dottrina
Riconosciuto dal mondo dei teologi, dei filosofi e della cultura in generale, come un uomo coltissimo, dal pensiero arguto e pungente, sarà ricordato per alcuni aspetti salienti del suo pensiero.
La sua dottrina più rilevante si snoda intorno al rapporto tra Fede e Ragione. Il fulcro del suo messaggio prevedeva la non contrapposizione tra le due, ma un dialogo aperto e profondo. ““La ragione ha bisogno della fede per arrivare ad essere totalmente se stessa: ragione e fede hanno bisogno l’una dell’altra per realizzare la loro vera natura e la loro missione”. Spiega nella conferenza di Ratisbona.
Di estrema rilevanza sono state anche le sue prese di posizione nei confronti delle violenze all’interno della Chiesa ed, in particolar modo, nei confronti della pedofilia definita, durante la via Crucis del 2005,la “sporcizia nella Chiesa”. Fu, inoltre, egli il primo a cancellare la prescrizione per questi reati specifici.
La lectio di Ratisbona
Agghiacciante e memorabile il suo discorso tenuto il 12 settembre 2006 nell’aula Magna dell’Università di Ratisbona, durante il suo viaggio in Baviera.
Esplicita fu la condanna all’Islam, definita apertamente dal pontefice come una religione malvagia e disumana, volta a diffondere la fede con la spada. Per esplicitare il suo pensiero, il Santo Padre userà le parole di un imperatore bizantino, Manuel II Paleologo. Tutto il suo discorso scatenò numerose proteste di piazza e l’assalto a numerosi luoghi di culto cristiani.