Si è tenuta questa mattina a Napoli tra via Toledo e Piazza Berlinguer un presidio dei centri sociali di sinistra, con circa 30 partecipanti a favore di Alfredo Cospito, contro la detenzione in regime 41 bis
La vicenda risulta nasce nel 2013 quanto Alfredo Cospito con una pistola, ferì alle gambe il dirigente della Ansaldo Roberto Adinolfi. Per questo reato fu condannato a dieci anni e otto mesi di carcere. Nel periodo di detenzione venne per altro accusato di un altro reato, quello di avere posizionato nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2006 due pacchi bomba davanti alla scuole allievi dei Carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, la cui esplosione fortunatamente non causò né morti, né feriti.
Per questa azione fu condannato a 20 anni di carcere e inserito nel circuito ad alta sicurezza previsto per reati di tipo associativo, nonché sottoposto alla sorveglianza più stretta, sebbene gli fossero state concesse alcune garanzie di diritto, ad esempio il detenuto poteva continuare a scrivere per pubblicazioni di area anarchica, cosa che ha continuato a fare. Dopo sei anni di detenzione però nel 2022 il Ministero della Giustizia ha deciso di tramutare il regime di detenzione in 41 bis.
sulla decisione, ritenuta eccessivo, si sono schierati Gherardo Colombo, Giovanni Maria Flick, Massimo Cacciari, Don Luigi Ciotti e padre Alex Zanotelli.
La manifestazione di solidarietà di Napoli, così come quelle anche di altre piazze italiane è finalizzata ad un diretto intervento del ministro della giustizia Carlo Nordio, affinché lo stesso disponga la sospensione del regime del 41 bis e fa seguito alle condizioni di salute del detenuto, che sta conducendo uno sciopero della fame iniziato il 19 ottobre del carcere di Sassari, durante il quale è dimagrito di circa 42 kg.