Solo apparente la normalità nell’ultimo covo di Matteo Messina Denaro,.
L’ispezione ha fatto rilevare che la casa del ricercato altro non è che un appartamento disadorno, con pochi indispensabili suppellettili, molto simile ad casa di studenti fuori sede, ma che invece ha dato rifugio al boss.
Agli investigatori che hanno svolto le perquisizioni, hanno fatto riflettere alcuni piccoli particolari che servono per tracciare il profilo del malvivente.
Nel salone, la presenza di poster di Joker accanto di quel Michael Corleone, figlio del padrino, raccontano molto di un boss Prigioniero del suo personaggio e della sua vita.
Una stanza adibita a palestra con una panca e i pesi con cui si teneva forma, le scarpe costose, il disordine dei chi vive da solo, nascosto, senza quel lusso che fece Don Matteo un mito nelle menti dei seguaci, fatto di abbigliamento ricercato e uscite di livello.
Di contro scene di vita normale e anonima dietro la quale Messina Denaro ha condotto gli anni della latitanza. Unica nota di rilievo in questo appartamento così sobrio è stato il ritrovamento di una pistola, spuntata dal doppio fondo di un mobile della cucina, una Smith & Wesson 38 Special con matricola abrasa carica e pronta a sparare. L’unica arma finora trovata nei rifugi del Boss.
Non si trovano invece i soldi che pure da qualche parte devono pur essere e che hanno consentito di garantire la sicurezza economica della lunga latitanza della primula, che gli inquirenti hanno calcolato in un minimo di 7.000,00 euro al mese