Nella parola di oggi si proclamano le Beatitudini secondo il Vangelo di Matteo.
La prima dice così: <<Beati i poveri di spirito, perché in essi è il regno dei cieli>>
Chi sono i poveri di spirito? I poveri di spirito sono coloro che sanno di non bastare a se stessi, spiega Papa Francesco. Si sentono bisognosi di Dio e riconoscono che il bene viene da lui, come dono, come grazia.
I poveri di spirito, inoltre, continua il Papa, non sprecano.
Non sprecare ci permette di apprezzare il valore di noi stessi , delle persone e delle cose. Purtroppo, però, questo è un concetto spesso disatteso nella società odierna dove domina la cultura dello scarto e dello spreco. Papa Francesco, allora, ci propone tre sfide:
Prima sfida: non sprecare il dono che noi siamo.
Ognuno di noi è un bene, indipendentemente da quello che ha o da quello che fa. Ciascun uomo e ciascuna donna è prezioso per Dio e quando si lascia andare e si butta via spreca se stesso. Lottiamo, quindi, contro le tentazione di sentirci inadeguati e la cattiva abitudine di piangerci addosso.
Seconda sfida: non sprecare i doni che abbiamo.
In alcune zone del mondo si buttano tonnellate di cibo al giorno. In altre gli alimenti scarseggiano. Le risorse del creato andrebbero utilizzate con parsimonia e, soprattutto, condivise affinché a nessuno manchi il necessario.
Terza sfida: non scartare le persone.
La cultura dello scarto ci porta ad utilizzare le persone, spiega Sua Santità. Dopodiché le buttiamo via, non servono più. Stessa cosa spesso facciamo coi fragili, gli anziani, i bambini. Ogni essere umano è un dono prezioso ad ogni età e in ogni condizione. Promuoviamo la vita! E non lo scarto!
Papa Francesco ci invita, al termine, a porci qualche domanda.
Sappiamo fare spazio a Dio e crediamo che lui ci ama? Siamo consapevoli di essere un dono ed evitiamo di sprecare noi stessi e di buttare via gli altri? Siamo attenti a condividere?