Hanno suscitato rabbia e indignazione le parole di Matteo Messina Denaro, che diffama le istituzioni e le commemorazioni degli uomini che hanno dato la vita per la nazione.
Le intercettazioni quando latitante sotto la falsa identità di Andrea Bonafede, da Campobello di Mazara si recava a Palermo in occasione del 23 Marzo in cui perde la pazienza restando imbottigliato del traffico e nelle chat con due sue amiche conosciute durante il percorso della chemioterapia, commenta di essere bloccato nel traffico, bestemmiando e maledicedo, contro la commemorazione degli eroi, loro malgrado sfortunati protagonisti.
Ci si chiede quante volte possa essere passato nel punto in cui persero la vita per il vile attentato al giudice Falcone, la moglie e gli unomini della scorta, o del giudice Borsellino, che anche lui come membro della Commissione regionale di Cosa nostra, decise di sterminare.
Fanno riflettere non solo le parole del killer, piuttosto come possa essere così attivo sui social l’uomo più ricercato d’Italia.
Allo studio degli investigatori, la duplice personalità di Matteo Messina denaro, brutale e senza scrupoli, quando si tratta di nemici e debole e indifeso quando parla di se stesso dichiarandosi bisognoso di affetto perche uomo solo.