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Buon compleanno Graphe.it

I 18 anni, si sa, sono sempre un momento importante nella vita di tutti, ma per una casa editrice indipendente che si fa portavoce della qualità sono un vero e proprio traguardo! Parliamo della Graphe.it di Perugia, che in questi lunghi 18 anni ha dimostrato determinazione, passione, amore per i libri e desiderio di dar voce al talento.

I tempi sono duri anche per l’editoria: l’aumento del prezzo della carta, le tante librerie che hanno chiuso i battenti, la pandemia, i grandi rivenditori on line come Amazon, i numeri dei lettori che per tanti anni hanno subito una battuta d’arresto…

Insomma, val la pena di festeggiare chi ce la fa, e noi – unendoci a tante altre testate – vi proponiamo una intervista all’editore di questa tenace casa editrice, Roberto Russo, chiedendogli subito qual è il segreto per restare in piedi oggi:

Rimanere fedeli a se stessi. Il che non vuol dire non cambiare mai idea (come afferma Ricardo Moreno Castillo nel “Breve trattato sulla stupidità umana” che abbiamo pubblicato, solo gli stupidi non cambiano mai idea), ma aver ben presente l’orizzonte in cui muoversi e seguire la strada tracciata agli inizi. C’è una citazione di Luigi Spagnol che credo risponda perfettamente a questa domanda: “Un editore può (anzi deve, credo) sforzarsi di capire i gusti del pubblico, ma alla fin fine l’unico gusto di cui sa veramente qualcosa, l’unico di cui si può veramente fidare, è il proprio, per quanto imbastardito”.

Il mercato detta legge e fin troppo spesso pretende testi di pochi contenuti purché scritti dal personaggio del momento. Secondo lei, si può ancora oggi usare la potenza della scrittura, quella vera, che avvolge, ammalia, placa o turba e fatta anche di esordienti, per ribaltare la situazione restituendo al libro la sua dignità?

Senza dubbio una buona scrittura, uno stile curato, un ricco vocabolario sono la base per realizzare buoni libri che alla fine sfidano il tempo. La storia è piena di testi che oggi consideriamo fondamentali ma che quando sono usciti sono stati grandi insuccessi. Detto questo, penso che a volte ci sia un po’ troppo snobismo nei confronti del libro soprattutto, spiace dirlo, da parte di chi legge (o si spaccia per lettore): se da un lato, infatti, le grandi casi editrici fanno a gara per accaparrarsi il personaggio dal momento, dall’altro è pur vero che ci sono sempre più lettrici e lettori che si combattono tra loro a suon di foto di copertine di libri da mettere sui social o nell’andare a caccia di stucchevoli frasi sulla lettura che risultano essere più irritanti che invitanti. Chi pubblica dovrebbe guardare più alla qualità del libro che ad altro; e lo stesso direi di chi legge. Solo così, credo, si potrà restituire al libro la sua dignità.

Rinnovando alla Graphe.it Edizioni i nostri auguri di buon compleanno, rivolgiamo al dottor Russo un’ultima domanda: chi è per lei uno scrittore autentico e cosa consiglia a un esordiente che sogna di diventarlo?Se mi chiede un nome di uno “scrittore autentico” per gusto personale direi Sebastiano Vassalli, di cui invito a leggere l’opera e a studiare lo stile; se la richiesta è generica, allora, ritengo che una brava scrittrice o un bravo scrittore sia chi mette tanto, tantissimo impegno nello scrivere e poi lo traduce con uno stile che ammalia il lettore senza, però, spiattellare sulla pagina il lavoro che ha fatto: insomma, un lavoro di officina che dà i frutti. Chi legge non deve accorgersi del gran magma che c’è dietro la pagina, per citare Italo Calvino.

A chi si avvicina al mondo della scrittura direi di prendersi tempo, tanto tempo. Ti viene voglia di scrivere un romanzo? Bene, non farlo. Prima dedica almeno un anno a leggere tutto quello che è affine alla tua idea, dai saggi ai romanzi, dalla poesia ai libri per bambini, . Poi butta giù una prima versione del testo e lasciala da parte per iniziare di nuovo a leggere. Quindi riprendi il tutto, modifica e così via. Se mi scrivi il tuo primo romanzo in una settimana, io in un secondo te lo cestino!

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