Ci sono idee che fanno principio, ragioni che assurgono a coscienza, opere che diventano arte, c’è una bellezza che non conosce tempo, ci sono viaggi che diventano esperienze, canzoni che divengono inni, parole che restano impresse, atteggiamenti che poi sono esempi; ci sono confini senza barriere, gesta che diventano imprese, imprese che fanno la storia, uomini divenuti leggenda e ci sono partite che non vanno giocate.
C’è un senso delle cose che va oltre e che trasforma quelle cose da ciò che sembrano a ciò che realmente sono. Oltre rivela l’essenza, la sostanza effettiva, il messaggio reale (che trasforma un’opera in arte, l’idea in un principio, la ragione in coscienza, le gesta in impresa…), è l’anima da tirare fuori che spesso è velata; oltre è l’“indagine”, l’analisi che fornisce la domanda e la risposta, è applicazione, scoperta e quindi fatica. Non necessariamente fatica fisica di spostare in là per forza i propri limiti, specie quando non ce n’è bisogno. Il “Sempre caro mi fù quest’ermo colle” di Leopardiana memoria, induce a vedere L’Infinito nascosto oltre la siepe che “da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”.
Nella partita col Lecce occorrerà andare oltre, non andrà giocata, quella partita andrà compresa, interpretata. Gli schemi, il modulo, la tattica, diventano un di cui, di un organismo composito, non bisognerà solo giocare ma andare oltre, occorrerà svelare l’anima o meglio dimostrare ancora di averla.
La squadra fin qui è sempre andata oltre, l’anima in campo l’ha sempre messa, come si fa a credere che i risultati fin’ora giunti siano solo l’esito del gioco? Il gioco è stato un sistema divenuto spettacolo, è stato oltre per l’appunto: lo è ancora? Eh sì, stavolta viene da chiederselo perché l’ultima partita col Milan, il modo in cui la si è persa, l’ampio punteggio subito e gli sciagurati avvenimenti generati dall’antagonismo tra SSC Napoli ed Ultras, legittimano l’interrogativo.
Il Milan ha lasciato qualche scoria o si riprenderà a scrivere la storia? Bisognerà andare oltre la stanchezza, le diatribe, le beghe e le distrazioni, anche per le partite che verranno oltre il Lecce.
Si parte da Lecce per capire cosa sarà il futuro, se “nel tempo che ci fa più grandi”, saremo capaci di andare oltre trasformando “l’ansia di cercare insieme un bene più profondo” in “un’attesa di volersi di più senza capir cos’è” (il virgolettato è tratto da “la vita è adesso” di Claudio Baglioni). “Viaggiatori sulla coda del tempo” (titolo di un album del 1999 sempre di Baglioni) in attesa di una realtà che va oltre il sogno, lo attende da troppo tempo troppa gente.
E allora il vento dentro le scarpe, le gambe dietro le spalle, il cuore oltre l’ostacolo, la mente oltre la fatica, la fede su tutto: NON FERMIAMOCI ORA, let’s go!!