Lo scudetto a Napoli non è solo il raggiungimento di un traguardo ma rappresenta il concetto di legame con le proprie radici, perché “un giorno all’improvviso mi innamorai di te”, non è semplicemente un Inno alla gioia di un popolo in festa , ma la passione di una città intera che si unisce quando un pallone varca la linea di Porta.
Il colore di azzurro le vedi in un paese che da sempre vive con il cuore in mano la favola del Napoli, anche questa amplificata di Maradona, di chi non ha mai smesso di credere in quel sogno che adesso finalmente diventare realtà, la mano è quella di un maestro Luciano Spalletti, uno che a Napoli ha trovato l’ambiente ideale per rilanciarsi e rilanciare una società, regalandola intramontabilmente alla storia del calcio.
Le tappe di una gloriosa cavalcata sono moltiplici, tutti importanti, tutte diverse, ma allo stesso modo tremendamenti importanti nel comporre i capitoli di una favola senza uguali.
Il triangolo è quello di un’estate turbolenta, i vecchi giganti salutano in massa, dopo avere stimolato la nave azzurra per notti infinite.
Il Napoli riparte dalla freschezza di volti nuovi. È il primo capitolo scritto nella prima giornata di campionato, quando la città si accorge della voglia di emergere di quei nuovi ragazzi che incarnano lo spirito di sacrificio tipico del Napoli, una macchina che comincia ad ingranare con forze fresche, ma che riscopri anche vecchi piloti che sembrano avere nuove motivazioni, ed è qui che si comincia a scrivere e creare il profumo, in una storica pagina nella notte.
All’Olimpico giallorosso il Napoli scrive il secondo capitolo della favola Azzurra e sopratutto fa la conoscenza di un eroe mascherato, che in questa storia diventa il protagonista principale, uno in grado di fare la differenza in qualsiasi momento, caricandosi tutto un popolo sulle spalle, il passo è rapido è un Napoli diverso un Napoli vincente e il 2022 si chiude senza sconfitte in campionato.
Nel nuovo anno però Arriva subito la terza tappa, uno schiaffo sotto il cielo di Milano, che ricorda gli uomini di Spalletti di essere umani e di poter sbagliare.
Gli errori devono essere sfruttati, in questo contesto si ritaglia spazio il gruppo, alla quarta tappa dell’impresa Azzurra, quella più dolce in una notte di storia al Maradona, da un 5-1 da record rifilato alla Juventus, che alimenta le certezze azzurre nella partita più importante.
Il maestro Spalletti non sbaglia un colpo, la squadra in campo viaggia a meraviglia e comincia a maturare in modo naturale per davvero, l’idea completa, di realizzare qualcosa di unico.
E così si arriva al capitolo più importante di tutta la favola, l’ultimo quello degli indovinelli e dell’ultimo tributo ad un manipolo di eroi, che in questa storia hanno fatto un altro sport.
Il tributo di una piazza che vive per il pallone, che consegna echi di immortalità a degli uomini veri prima che calciatori.
E la favola si conclude cosi, 33 anni dopo il sud ha la sua rivincita, il cielo d’Italia si tinge d’azzurro, una città in festa può finalmente urlare a squarciagola, Napoli è tornata campione!