La festa, la tradizione, lo stereotipo.
In Italia si celebra, per consuetudine, nella seconda domenica di maggio. Ha, pertanto, una ricorrenza variabile durante l’anno. Più o meno si celebra a maggio anche negli altri paesi europei, ma in qualcuno anche a marzo.
E’ un appuntamento molto sentito.
La ricorrenza nacque più di un secolo e mezzo fa in America con una significativa valenza politica, per ricordare donne attiviste per la pace, ma presto si è trasformata in una festa commerciale. Il suo volume d’affari è secondo solo a quello del Natale. Alle mamme ci piace regalare fiori, ma anche cioccolato e gioielli.
Al di là dell’aspetto “materiale” che circonda questa ricorrenza, è un impegno al quale, durante l’anno, pochi vogliono sottrarsi perché la “mamma è sempre la mamma” e ciò che si vuole davvero celebrare è la maternità in senso lato, la nascita e la rinascita, la vita.
La famiglia nella storia
Ovviamente, nel corso dei secoli l’assetto della famiglia è notevolmente cambiato.
Alla famiglia tradizionale composta da padre, madre e da un numero più o meno svariato di pargoletti si va sostituendo una famiglia differente, più dinamica, talvolta allargata, talvolta più piccola ma anche monogenitoriale, formata da soli single, da coppie di fatto e con più anziani.
Anche la figura della mamma è cambiata nel corso del tempo.
Non più soltanto l’angelo del focolare, la regina della cucina, la maga delle pulizie, la moglie devota e dedita ai pargoletti, ma anche la mamma lavoratrice, la mamma in carriera, la donna che si prende cura di sé e rivendica i propri spazi.
Tuttavia, nonostante i tempi che cambiano, la magia (e l’importanza) della figura materna sembrano resistere agli attacchi dell’evoluzione dei ruoli e dei costumi.
E’ una scoperta questa che ci hanno fornito con spontaneità ed innocenza i veri protagonisti della maternità: i bambini.
Abbiamo chiesto ad una gentilissima maestra d’infanzia di mostrarci i disegni che i bambini hanno fatto per l’occasione della festa della mamma e della festa della famiglia.
Ebbene, può sembrare pazzesco ma tutte le mamme avevano, bene o male, delle caratteristiche comuni. Le mamme sono disegnate, quasi sempre, come figure imponenti, maestose, a volte più grandi dei papà, hanno capelli lunghi fino alle spalle, i fianchi larghi e portano abiti di media lunghezza.
Insomma, il loro aspetto differisce davvero poco dalle famosissime “Mater Matute” (dee del mattino e dell’aurora, protettrici della nascita e degli uomini), statue risalenti al IV sec. a. C. di cui esemplari bellissimi sono conservati nel nostro museo di Capua.
Ma perché le mamme si somigliano così tanto? E perché così moderne hanno ancora qualcosa di così antico?
Le mamme disegnate dai bambini sono robuste perché “devono” fare tantissime cose: lavorano, si occupano della spesa, della casa, e dei figli.
Hanno braccia grandi perché sono accudenti, proteggono, consolano, risolvono.
Hanno vestiti di media lunghezza e capelli poco corti perché sono femminili, eleganti, belle, mai scomposte, mai fuori luogo.
Sono,talvolta, più grandi dei papà, perché nonostante i papà diventino sempre più dolci e presenti nella vita dei figli…non potranno mai sostituire la mamma.
Insomma sono ancora bellissime, tutte le mamme sono bellissime.
E fa strano notare che, nonostante l’evoluzione dei tempi e della famiglia, nonostante l’insorgere dell’intelligenza artificiale e il dominio dell’era dei social, la mamma resta ancora, sempre e per sempre come ce la descriveva quasi 40 anni fa il grande Edoardo Bennato: <<affezionata a quella gonna un po’ lunga, così elegantemente anni cinquanta, con i piedi per terra, sempre così sincera. >>
E’ solo una questione di estetica se non le somigliamo più nell’aspetto ma, in fondo, siamo tutte ancora come Lei e per questo Viva la mamma!