Dopo la sconfitta subita contro la Lazio, gli azzurri pareggiano a Genova con tante
difficoltà.
L’ Inter vince il derby di Milano e dopo quattro partite è sola in vetta alla classifica
del campionato con cinque punti di vantaggio rispetto ai partenopei.
Garcià schiera Ostigard e fa riposare Rrahmani, mentre Elmas completa il tridente
con Osimhen e Kvaratskhelia.
Gilardino prepara un 4-4-2 con Gudmunsson e Retegui in attacco.
Il Napoli nel primo tempo risulta lento e prevedibile, merito anche dei grifoni
aggressivi e attenti soprattutto in fase difensiva.
Nonostante un possesso palla del 65% circa, gli azzurri costruiscono poche
occasioni da gol.
Bani e Dragusin lasciano poco spazio a Osimhen, mentre Kvaratskhelia e Elmas
faticano a carburare.
Solo il Georgiano conquista qualche punizione dal limite causando due gialli a De
Winter e Retegui.
Al 40esimo del primo tempo, il Genoa passa in vantaggio sugli sviluppi di un calcio
d’angolo; palla sul primo palo, sponda di Retegui e gol di Bani che sfugge dalla
marcatura di Juan Jesus.
Nel secondo tempo , Politano entra al posto di Elmas, per dare vivacità al reparto
offensivo.
Al 56’ il Genoa raddoppia con Retegui, migliore in campo, bravo a girarsi in poco
tempo e spazio in area di rigore.
Garcia sostituisce prima Mario Rui e Anguissa per Olivera e Raspadori e quindici
minuti dopo Lobokta per Cajuste.
La squadra passa dal 4-3-3 al 4-2-3-1.
Al 76’ Raspadori accorcia le distanze, segnando il suo primo gol in questo
campionato, grazie ad un assist del neo entrato Cajuste.
Il Genoa perde fiducia e il Napoli pareggia al 84’ con Politano grazie ad un assist di
Zieliski
Il Napoli attacca a testa bassa, ma la partita finisce in pareggio; risultato che forse
non accontenta nessuno.
Poco Napoli per 70’; possesso palla lento, squadra ancora lunga e qualche
giocatore non ancora al top della condizione.
Le note positive arrivano dai cambi : Politano, Cajuste e Raspadori hanno dato
maggior peso offensivo alla squadra.
Ottima prova anche di Ostigard, nonostante i due gol subiti dalla squadra.
Dopo quattro giornate gli azzurri conquistano sette punti su dodici disponibili; un
punto in meno rispetto alla stagione precedente.
La squadra Campione d’Italia, tanto apprezzato nello scorso campionato per il
gioco espresso, non è riuscita a offrire una prestazione all’altezza del proprio
potenziale.
Rimane da chiarire il dubbio tattico : dare continuità al lavoro della stagione
precedente, che ha permesso al Napoli di conquistare il tricolore o correre il rischio
di cambiare eccessivamente una macchina quasi perfetta.
Con la Champions League alle porte e un calendario ricco di impegni, Garcia avrà
la possibilità di dare certezze alla squadra.