Felicità doppia nel motomondiale della classe regina per i colori italiani. Francesco Bagnaia su Ducati, binomio vincente e binomio tricolore che si prende il mondo, unisce Torino con Borgo Panigale, la classe con il genio, tutto rigorosamente “made in Italy”.
Finito il tempo del Dottor Rossi il mondiale sulla moto Gp ha parlato “nippo-spagnolo” con i piloti iberici che hanno dominato guidando Yamaha o Honda e facendo incetta di titoli piloti e costruttori dieci volte su dodici.
Decisamente troppa la dozzina di anni senza centauri iridati nel paese dei poeti e dei piloti che ha dato i natali al divino Valentino e all’inarrivabile Giacomo Agostini; la doppietta bissata piloti-costruttori 2022 e 2023 mette solo parzialmente le cose a posto in un movimento nel quale il nostro paese ha tanto ancora da tracciare.
Tornando alla gara, il volo spettacolare di Martin sancisce il trionfo del piemontese in una gara che è sembrata subito in discesa, grazie alla pole di Bagnaia e alla buona partenza che lo ha visto dominare fin dalla prima curva,; il suo avversario è sembrato immediatamente frustrato dalla sicurezza del campione in carica e l’errore fatale e stato solo rimandato quando ha toccato il numero uno al secondo giro con un’azione al limite del dolo.
Tutto finirà al sesto giro dopo un contatto con Marquez, con quella caduta che toglie pathos alla gara di Valencia e regala la passerella comoda comoda a Pecco che realizza due sogni: vincere il titolo con una vittoria e provare ad entrare nell’olimpo proibito ai campioni normali: quello dei miti.