Il 4 febbraio a Samugheo, nell’oristanese, è iniziata “A Maimone“, la festa del carnevale che parte del centro della Sardegna, identitaria di una divinità mitologica assimilata ad una bestia immaginaria legata all’acqua e alla pioggia.
La festa millenaria trae origine da antichi riti arcaici in cui si festeggia un periodo di libertà e soprattutto di rinnovamento, simbolico una sorta di evento liberatorio e di indulgenza prima della quaresima, che come nel caso attraverso i costumi e le maschere, consente di mettere da parte la routine della quotidianità lasciando spazio ad una socializzazione collettiva che si trasforma in una vera e propria catarsi ,che coinvolge tutti i partecipanti e che trae il suo culmine con i balli di gruppo.
In provincia di Oristano nella splendida cornice di Samugheo, si è reso onore anche a culture storiche straniere provenienti da varie nazioni europee dove come in Italia è sentita e la festa del carnevale
Si è iniziato con i Croati, Didi s Kamenisice addobbati con lunghi copricapo in pellicce di pecora, gli ungheresi del Mohacsi Busojaras Hivatals, fino agli spagnoli della Galizia Con i loro costumi sgargianti.
Naturalmente il posto d’onore tocca alle maschere locali, dove storie e tradizioni si fondono in coreografie tribali dalle origini antichissime.
Boes che indossano sul volto una maschera (caratza in sardo) che ha le fattezze di un bue e Merdules “i guardiani dei buoi”, che cercano di comandare i boes durante tutta la sfilata, Sos thurpos di Orotelli e soprattutto i Mamuthones con la classica maschera nera in legno, i campanacci, il corpo ricoperto di pelli di pecora e copricapo a corna e L’Issohadore, che si caratterizza con un copricapo detto berritta una maschera bianca, un corpetto rosso (curittu), camicia e pantaloni bianchi, una bandoliera di campanellini in bronzo (sonajolos), lo scialletto, le ghette in orbace (cartzas) scarponi in pelle e infine la fune (soha)..
La sfilata in senso figurativo prevede una coreografia con Il capo Issohadore che impartisce gli ordini ai Mamuthones e dà il ritmo alla danza, mentre gli altri Issohadores, muovendosi più agilmente, lanciano la propria fune e catturano le giovani donne in segno di buon auspicio per una buona salute e fertilità.
Enorme l’affluenza di pubblico accorso da tutta la Sardegna e dal continente, che ha avuto la possibilità di assistere e partecipare all’evento che si è concluso nella serata con i caratteristici balli di gruppo sardi.