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AMEDEO COLELLA: LAUREATO IN NAPOLETANITÀ

PassNews, attraverso Leonardo Napolitano e Michelangelo Polise, ha intervistato lo storico, scrittore e umorista Amedeo Colella. L’incontro si è tenuto in data venerdì 17 maggio 2024 presso il Palazzo Allocca, sede della Pro Loco Il Campanile di Saviano, con Amedeo Colella autore del progetto “Nisciuno nasce ‘mparato” che ha lo scopo di conversare riguardo la napoletanità.

Ricollegandoci allo slogan della serata “Solo libri, niente cellulare” cosa pensa dell’imminente apertura della libreria Mondadori nella Galleria Umberto I a Napoli, definita come la più tecnologica e grande d’Italia, e di come la città di Napoli punti ancora sulla cultura dei libri?
<<Io saluto sempre con favore l’apertura di una nuova libreria e, nonostante abbia vissuto uno spaventoso periodo di crisi del libro a ridosso degli anni Duemila in cui sembrava quasi scomparire, non posso che essere entusiasta dell’apertura dell’ennesima libreria a dimostrazione del fatto che il libro sia tornato sempre, forse per l’odore della carta o anche solo per l’arte del toccare con mano e dello sfogliare.
L’idea che il libro si sia ripreso la sua rivincita per me è fonte di immenso orgoglio.
In riferimento anche al mio libro Napoli 365, che consiglia le esperienze da vivere nella città, sicuramente il consiglio di entrare, anche dividendo l’esperienza in più momenti, in una libreria napoletana è sempre vivo>>.

Con quale proverbio latino-napoletano sarebbe possibile incoraggiare le nuove generazioni ad andare in libreria e a non abbandonare il cartaceo?
<<Sai, in latino si diceva “scripta manent, verba volant”, cioè le cose scritte rimangono mentre le parole volano. Ecco in napoletano come debbo dire: “ ‘e chiacchiere s’e porto ‘o vient ” mentre “ ‘e maccarune jenchene ‘a panza ”. Dunque facciamo cose concrete, tangibili e non solamente ideali e vocali>>.

Da dove nasce la rubrica?
<<L’intuizione nasce dal termine mparà, cioè imparare, che in italiano significa apprendere studiare conoscere, ma in napoletano significa anche insegnare (t’aggia mparà a campà). È come se in lingua napoletana il verbo imparare segua un doppio processo secondo cui si impara insegnando>>.

Grazie alla tv con canale 21, ma anche alle piattaforme social Tiktok e Instagram, ha esportato la napoletanità ovunque conferendole un valore aggiunto. È dovuto a questo il suo successo?
<<Napoli ha conquistato un’altra rivincita oltre al libro. Si è ripresa se stessa: venti anni fa la città sembrava essere destinata all’oblio, oggi invece è diventata un brand turistico, tra i più riconosciuti. Prima pensavo di raccontare il concetto di napoletanità a una piccola nicchia di persona, in realtà oggi scopro che c’è un interesse universale che mi ha portato infatti a concepire la rubrica “Nisciuno nasce ‘mparato” andata in onda su canale 21, oggi parliamo di 145 puntate. Il resto l’hanno fatto il social. Mai avrei pensato di riscuotere tanta popolarità.
L’importante per me però è continuare a trattare contenuti intrisi di significato e non vuoti, sono poi gli altri che veicolano il messaggio tramite i social>>.

Pochi giorni fa la cantante Jaklin Baghdasaryan, rappresentante dell’Armenia all’Eurovision, ha cantato dietro le quinte in maniera eccezionale il tradizionale brano napoletano «Dicitencello vuje» andando virale sui social. L’Europa e l’Italia sono davvero interessate alla napoletanità?
<<In questo momento c’è un interesse universale per le tematiche napoletane.
Poco tempo fa siamo stati a Parma e mai mi sarei immaginato di fare uno spettacolo sulla napoletanità (andato sold out) nella Padania. Abbiamo fatto una data a Parigi e a breve con Francesco Cuomo saremo in partenza per Belgrado con due spettacoli a inizio giugno, siamo stati chiamati anche da Monaco di Baviera e da Barcellona.
Napoli è nel pieno della turistificazione, fenomeno che viaggia veloce e a cui bisogna comunque stare attenti. Un tempo alcune zone di Napoli erano invivibili anche dagli stessi napoletani mentre oggi sono delle vere e proprie Disneyland, basti pensare ai Quartieri spagnoli, la Sanità, Scampia e Secondigliano>>.

Ricordando anche un suo recente intervento possiamo ricollegare lo slancio che ha avuto la città di Napoli con la recente vittoria del Terzo Scudetto?
<<Con il calcio tocchiamo le corde scoperte di ognuno di noi. Ultimamente gioco molto sullo stato attuale dei napoletani, ormai tutti avviliti che chiedono l’intervento celeste di San Gennaro. Ecco sfrutto questo spazio per fare una menzione speciale per alcune problematiche più serie che stanno mettendo in grande difficoltà la nostra città come il Vesuvio e i Campi Flegrei>>.

Amedeo Colella conclude l’intervento menzionando infine anche il suo nuovo libro “I nuovissimi quiz per l’esame di napoletanità”, cento schede interattive che ricordano molto i quiz della patente in quanto testano le persone sulla napoletanità.
Amedeo stesso desidera diventi un vero e proprio gioco da tavolo per tutti.

La Redazione di PassNews consiglia di acquistare il nuovo libro di Amedeo Colella e gli augura i migliori successi.

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