Silvano Vinceti svela il mistero de La Gioconda. Secondo i recenti studi del ricercatore d’arte e scrittore, Leonardo da Vinci fece il suo ultimo viaggio in Francia nel 1517, Silvano Vinceti svela il mistero de La Gioconda.
Osservando in particolare il monte di Rocciamelone, Vinceti ha potuto notare importanti somiglianze con il lato sinistro (per chi osserva) del paesaggio, raffigurato sullo sfondo del quadro La Gioconda.
A esso si aggiunge inoltre un laghetto che ricorda quello del comune di Ferrera Moncenisio, ai confini con il territorio francese.
La ricerca prende forma dal 2023, e ai tempi già ebbe risonanza mondiale: la scoperta derivava da un ipotetico studio e riferimento al Ponte Romito.
Proseguendo le sue ricerche, Vinceti ha esaminato molti documenti storici, spinto dal desiderio di capire quale percorso fece Leonardo per recarsi l’ultima volta in Francia.
«I documenti che ho esaminato – afferma lo storico e ricercatore – certificano che nel sedicesimo secolo il colle del Moncenisio era quello più gettonato per attraversare le Alpi e scendere in terra francese. A tal proposito vi sono testimonianze di molti personaggi, da Margherita di Valois, sorella minore del re Enrico II di Francia, alla duchessa Jolanda, figlia del re di Francia Carlo VII e moglie di Amedeo IX di Savoia. Tra gli altri anche Michel de Montaigne, filosofo, scrittore e politico francese».
Quanto osservato durante il viaggio ispirò probabilmente Leonardo a dipingere parte del paesaggio della Gioconda: l’artista avrebbe dunque visto le catene montuose che avvolgevano il colle del Moncenisio e di Rocciamelone, dove passava la vecchia via Francigena, intravedendo anche un piccolo lago.
Il genio del Rinascimento, infatti, nei suoi dipinti ha sempre raffigurato particolari di paesaggi reali.
Inoltre lo storico Vinceti, usufruendo anche di un drone, ha potuto confrontare questi particolari con la parte alta del paesaggio dipinto da Leonardo.
La corrispondenza si è rivelata davvero notevole.
La tesi in questione è stata anche confermata dal prof. Carlo Vecce e, in epoca più antica, dallo storico leonardesco Gustavo Uzielli.
Inoltre ad avvalorare ancor di più le tesi esposte, Vinceti e un suo collaboratore del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali, hanno scoperto nella parte alta del paesaggio raffigurato (sopra il lago e la montagna di Rocciamelone) la scritta “juse”, che ai tempi era un francesismo che rinviava alla Val di Susa, termine utilizzato da Leonardo stesso anche nel suo testamento.
Silvano Vinceti svela il mistero della Giocanda: questo e molte altre scoperte, nel nuovo libro di Vinceti “Il paesaggio della Gioconda tra misteri e suggestioni” (Armando Editore), in uscita in questi giorni.