Si apre il caso “Chiara Jaconis”, la 30enne turista di Padova, morta a causa della caduta di un oggetto mentre passeggiava tra le strade dei Quartieri Spagnoli a Napoli.
Al momento l’inchiesta tratta un ipotetico omicidio colposo. Al momento la ricostruzione più realistica descriverebbe uno o due bambini, i “colpevoli” della caduta, probabilmente, di una statuetta di roccia, partita dal terzo piano di un balcone.
Commovente lo sfogo rilasciato dal padre di Chiara ai microfoni di Fanpage: «Livio, il compagno di mia figlia, dice che è stato qualcosa di pesante, di ben strutturato. Avesse preso la mano o la spalla, invece l’ha centrata in pieno in testa, come se avesse preso la mira. – si dispera – La responsabilità è un problema che avrei affrontato dopo. Naturalmente ora lo affronto in memoria di mia figlia, ma fino a quando non è mancata, non avevo nessun problema. – prosegue straziato – La dinamica è stata fin troppo chiara, perché era presente il compagno di Chiara, lì accanto a lei. Da dove sia caduto non lo so. Stavano ridendo, poi il buio, la notte».
Di sua iniziativa poi stupisce tutti: «Io sono per metà calabrese e per metà di Padova, quindi vorrei solo portare Chiara su da me. Da parte mia, l’ho già fatto personalmente, ho notato (dei medici, ndr.) oltre la professionalità e la capacità di intervenire, ma soprattutto l’estrema disponibilità e umanità che hanno dimostrato. – incalza – Io sono calabrese, quindi lungi da me qualsiasi pregiudizio, ma ne avevo qualcuno verso Napoli. Pensavo di arrivare in un ospedale, non vi nascondo nulla, fatiscente. Ho trovato invece un ospedale favoloso, ma soprattutto medici e paramedici che hanno mostrato tutta la loro umanità. Devi toccarla con mano, esserci dentro per capire effettivamente. Sono stati fantastici, sono nel mio cuore.
E sono qui perché voglio ringraziarli pubblicamente. Devono essere orgogliosi».
In un momento così tragico e doloroso, signor Jaconis ha avuto la lucidità di fronteggiare dinanzi ad una telecamera anche tematiche politiche e sociali quali le défaillances sanitarie a cui soccombono gli ospedali italiani, in particolare quelli del Sud (in questo caso di Napoli), ma anche la discriminazione razziale e sociale cui alcune zone di Napoli e del Sud fronteggiano quotidianamente come i Quartieri Spagnoli nel suddetto caso.
Si apre, dunque, il caso “Chiara Jaconis”.
La redazione di PassNews si stringe al lutto dei familiari, auspicando loro di ritrovare la serenità e che si faccia chiarezza su tutte le verità ancora irrisolte.