Sabato scorso 26 ottobre Adele ha tenuto un concerto al The Coloseum Theater, presso il famoso casinò Caesars Palace di Las Vegas. Di per sé la notizia non avrebbe suscitato interesse se non tra la pur numerosissima schiera di supporters ed estimatori della cantautrice britannica.
I diversi video (ne è stato girato più di uno) di ciò che sorprendentemente è successo durante l’esibizione, ampiamente diffusi sul web e divenuti ben presto virali, trasmessi tra l’altro anche da moltissimi telegiornali internazionali, ha conferito invece all’evento un clamore davvero sensazionale. Durante il concerto Adele si è accorta della presenza tra il pubblico di una sua fan assai speciale, Céline Dion, voce sublime, cantante ed interprete stratosferica, che da qualche anno combatte con una rara e debilitante malattia neurologica, la “sindrome della persona rigida” che l‘ha costretta in pratica ad abbandonare (chissà se definitivamente) il palcoscenico.
Dai video traspare che avendo riconosciuta l’eccezionale spettatrice, Adele si attarda ad intonare il brano in scaletta e senza esitare, tra lo stupore degli spettatori e la preoccupazione degli addetti alla sicurezza, scende dal palco e corre visibilmente commossa, a salutare la collega. Le due artiste si prendono la mano, si dicono qualcosa, anche Céline Dion si lascia andare alla commozione e si stringono forte in un pianto reciproco. Il pubblico acclama, Céline Dion in lacrime si alza in piedi, prende l’applauso e ringrazia gli spettatori salutandoli con la mano ed un timido inchino. Adele si allontana riprendendo il brano di cui aveva ritardato l’attacco, “riavvolgendolo” con la melodia che era rimasta in sottofondo; “When we were young il titolo, non credo di sbagliare, un pezzo mitico, in voga in tutti i Santuari Mariani perché, lo dico con estremo rispetto e devozione, è davvero un pezzo della Madonna! “È la mia persona preferita di tutti i tempi” ha detto poi Adele dal palco rivolgendosi a Céline Dion alla fine della canzone. Adele e Céline Dion, due voci eccelse, due artiste immense! Le voci, quando suonano come limpida orazione, capaci di agitare e trasmettere vibrazioni intense e raffinate, mi coinvolgono talvolta fino alla commozione. Ciascuna voce ha il suo charme, per quanto imitabile resta unica, ci appartiene, ci distingue, ci rende riconoscibili anche senza l’ausilio della vista, è il marchio, l’impronta digitale dei nostri stati d’animo. “Quei cialtroni degli artisti” canta Claudio Baglioni nel suo brano “Stelle di stelle”, il cui significato sembra allegoricamente evocare l’incontro sopra descritto tra due stars assolute del firmamento canoro. La canzone traccia poeticamente lo scoramento di un’artista che vede la sua fama svanire, la sua stella non brillare più come prima; sparendo dalle scene della ribalta che tanto aveva inseguito e desiderato, l’artista ripercorre allora un cammino a ritroso nel tempo che gli restituisce momenti di luminosa speranza e la fiduciosa illusione di poter brillare per sempre. Ho provato ad appoggiare il senso di “Stelle di stelle” addosso a quanto accaduto al concerto e mi è parso gli stesse bene; mi sovviene allora in mente una frase detta tempo fa da un poeta del nostro tempo, Ivano Fossati che nel raccontare alcune sue considerazioni sulle canzoni, su un suo brano in particolare, ebbe a dire: “La semplicità della musica leggera (e delle emozioni che gli girano intorno, aggiungerei immodestamente), è la base su cui si possono innalzare grattacieli”, condivido! Artisti cialtroni esisteranno pure, ma tutt’altro che cialtrone è stato il gesto di Adele. La mimica corporea è un linguaggio assai potente ed esplicito, tramite quei video divenuti virali era come se Adele dicesse: “Ciao Céline, amica mia, grazie per essere qui, sono onorata della tua presenza, per me sei fonte di ispirazione. So che non attraversi un buon momento e magari sei un po’ affaticata, perciò non temere non ti chiederò lo sforzo di raggiungermi sul palco, sospendo per un attimo e vengo io da te. La tua presenza qui è un messaggio di speranza, torna presto ti aspettiamo! Stasera perciò non è solamente il mio concerto, non si celebra Adele e le sue canzoni, ma si onora il canto. Vorrei fermarmi sai a parlare ed emozionarmi con te ma capisci bene che non posso, ti sono però davvero grata di questa sorpresa, spero vivamente di poter ricambiare la preziosa attenzione e il resto di ciò che ancora vorrei dirti è tutto in questo abbraccio!” Il canto e l’incanto divennero allora complici e si fusero in una trascinante, magica, straripante emozione.