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CTU: un’opportunità per rinnovare il dialogo tra Giudici e Tecnici

Un incontro tra esperti e magistratura per esplorare il ruolo cruciale della CTU nella ricerca della verità processuale e nell’armonizzazione delle competenze tecniche e giuridiche

L’8 novembre 2024, la città di Sorrento ha ospitato un’importante giornata di formazione e confronto dedicata alla consulenza tecnica d’ufficio (CTU), un tema di estrema rilevanza per il mondo della giustizia. Il convegno, organizzato dal SIPA Sindacato Italiano dei Periti Assicurativi , in collaborazione con l’AIGA Associazione Italiana Giovani Avvocati e dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata ha visto la partecipazione di magistrati, avvocati, periti e consulenti tecnici, con l’obiettivo di approfondire le problematiche legate alla consulenza tecnica nei processi civili, soprattutto in ambito assicurativo e delle controversie stradali.

Il convegno si è aperto con il commento dell’avvocato Giovanni Visco, nell’occasione moderatore, che ha condiviso le tematiche del Giudice Antonella Giugliano del foro di Barra (vedi il link) sull’importanza della consulenza tecnica come strumento fondamentale per supportare il giudice nelle sue decisioni, pur sottolineando le sfide legate all’utilizzo delle consulenze in un sistema complesso come quello giudiziario. Interessanti ancora l’intervento del Giudice Maria Cuomo del foro di Nola, che ha concentrato l’attenzione dei presenti, offrendo uno spunto profondo sulla relazione tra la figura del magistrato e il consulente tecnico, nonché sull’importanza dell’approccio umano nella giustizia.

L’intervento dell’avvocato Giovanni Visco: “La consulenza come supporto fondamentale”

Giovanni Visco ha ricordato il ruolo insostituibile della consulenza tecnica in molte aree del diritto. In particolare, l’avvocato ha sottolineato che “molte volte la consulenza è veramente superiore” rispetto a una semplice valutazione giuridica, in quanto consente al giudice di disporre di strumenti decisionali più completi e articolati. Visco ha anche messo in evidenza come la consulenza, se ben svolta, possa condurre a una comprensione più profonda della materia, aiutando a fare chiarezza su aspetti complessi che potrebbero sfuggire alla sola lettura della norma. Tuttavia, ha evidenziato come la qualità della consulenza dipenda non solo dalla competenza tecnica, ma anche dalla capacità del consulente di saper comunicare in modo chiaro e preciso, evitando che il processo si trasformi in una barriera di incomprensioni tra giuristi e tecnici.

Con un linguaggio chiaro e senza fronzoli, l’avvocato ha sottolineato l’importanza di un corretto dialogo tra le diverse figure professionali, rivelando un punto che sarà ribadito da tutti i relatori: la consulenza tecnica non deve essere un “monologo” ma una “comunicazione” che alimenta il processo di ricerca della verità.

Il cuore del dibattito: la Giudice Maria Cuomo e l’umiltà della giustizia

Di impatto emozionale sicuramente l’intervento del Giudice Maria Cuomo, che ha parlato della sua esperienza diretta nel gestire le consulenze tecniche in ambito giudiziario, evidenziando il peso che queste hanno nelle sue decisioni. La Giudice ha ribadito il concetto che un magistrato non deve mai dimenticare la dimensione umana del proprio ruolo, una dimensione che deve accompagnare il giudice in ogni sua valutazione, compresa quella riguardante la consulenza tecnica.

“Non basta applicare la legge in modo freddo e asettico,” ha affermato Cuomo. “Il giudice deve saper ascoltare, deve avere una sensibilità che va oltre la pura norma, deve comprendere le persone che si trovano davanti, con le loro difficoltà e le loro esigenze. Solo così si può fare giustizia.”

Queste parole hanno suscitato riflessione e condivisione, evidenziano un aspetto fondamentale del ruolo del magistrato: la capacità di coniugare la conoscenza tecnica, con l’empatia, per arrivare a una decisione giusta, che tenga conto delle situazioni individuali, senza mai perdere di vista la ricerca della verità. Maria Cuomo ha anche affrontato un altro tema cruciale per la giornata: la gestione delle consulenze tecniche in processi complessi. Ha sottolineato l’importanza di una consulenza che non si limiti a presentare dati o relazioni tecniche, ma che sia in grado di rispondere alle esigenze del giudice, chiarendo i punti oscuri, fornendo spiegazioni comprensibili e, soprattutto, evitando di cadere in errori metodologici che potrebbero influenzare negativamente il giudizio finale.

Luigi Giugliano e l’importanza del dialogo nella giustizia

Sia in apertura che in chiusura dei lavori , Luigi Giugliano, Segretari Nazionale del SIPA, ha introdotto il delicato tema chiarendo il ruolo del Perito ssicurati nell’embito del processo civie e penale riprendodo e ampliato alcuni dei concetti espressi dalla Giudice Cuomo . Il Dott. Giugliano ha parlato dell’importanza del principio del contraddittorio nelle consulenze tecniche, sottolineando come spesso, purtroppo, questo principio venga disatteso. “Molto spesso,” ha dichiarato, “quando viene applicato, viene trattato male o ancora peggio disapplicato. La consulenza tecnica d’ufficio dovrebbe essere strumento di dialogo e chiarificatore e non generare confusione.”

Giugliano ha anche toccato il tema della “sensibilità” del giudice, un elemento che può fare la differenza tra una buona giustizia e una giustizia che si limita a seguire meccanicamente la norma. “La legge da sola non basta a fare giustizia,” ha detto. “Un buon giudice sa che, oltre la legge, ci deve essere un’umanità di fondo che guida la sua decisione e nella sua qualità di ausiliario è fondamentale che il consulente tecnico, nel suo lavoro, comprenda e rispetti questa dimensione.”

In conclusione, Luigi Giugliano ha parlato anche dell’importanza di garantire ai periti assicurativi iscritti correttamente nei registri, la possibilità di possano operare senza ostacoli, contribuendo in modo a dare un senso all’istituto attraverso il ricorso a figura abitata per legge e per le quale esiste apposita riserva, affinché la stesura delle relazioni tecniche, atto finale della CTU possa essere davvero elemento utile al giudicante per la formazione dei suo convincimento. “Abbiamo finalmente sanato una questione importante, quella dell’inserimento dei periti assicurativi nei registri dall’albo nazionale dei CTU alla luce del DM 109, un passo decisivo non solo per i professionisti in elenco , ma soprattutto a garanzia del buon funzionamento della giustizia in Italia.”

Un dialogo costruttivo per una giustizia più equa

La giornata di Sorrento ha fato emergere con chiara consapevolezza che: la consulenza tecnica è uno strumento fondamentale per la giustizia, ma per funzionare davvero, deve essere accompagnata da un dialogo costante e rispettoso tra tutti gli attori coinvolti. La Giudice Cuomo ha parlato di “umanità” come chiave di una giustizia giusta, e Luigi Giugliano ha esortato alla “sensibilità” nella gestione delle consulenze tecniche. Entrambi hanno sottolineato la necessità di un’evoluzione culturale che veda i consulenti e i magistrati lavorare insieme, non come mondi separati, ma come parti di un unico processo di ricerca della verità.

Il futuro della consulenza tecnica d’ufficio passa attraverso la comprensione reciproca, il rispetto del ruolo di ciascuno e l’impegno a garantire che la giustizia sia sempre più accessibile, equa e sensibile alle reali problematiche delle persone.

A conclusione dell’evento, i partecipanti si sono dichiarati determinati a proseguire su questa strada, consapevoli che il dialogo e la collaborazione sono le basi per una giustizia migliore, capace di rispondere alle sfide della società moderna.

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