Dopo decenni di oblio, un’opera attribuita al grande pittore fiammingo torna alla luce grazie a studi diagnostici e alla ricerca storica, rivelando una preziosa testimonianza della sua arte e della sua bottega
Un’importante scoperta nel mondo dell’arte: è tornata alla luce una rara Madonna con Bambino attribuita al grande pittore fiammingo Antoon van Dyck, realizzata nella sua bottega circa quattro secoli fa. L’opera, un olio su tavola di 61 x 48,2 centimetri, è custodita da un collezionista privato in Svizzera e ha finalmente ottenuto l’attenzione internazionale dopo una serie di esami scientifici e storico-tecnici condotti da esperti di fama mondiale.
Un Capolavoro Perduto
La Madonna con Bambino ora rivelata si unisce ad altre due opere simili, realizzate dallo stesso artista, che sono conservate al Metropolitan Museum of Art di New York e nella collezione della Bob Jones University di Greenville (South Carolina). La scoperta di quest’opera, che si era perduta per decenni, rappresenta una preziosa aggiunta al corpus di lavori conosciuti di van Dyck e della sua bottega, mettendo in evidenza il legame tra il maestro fiammingo e i suoi allievi, che spesso intervenivano sotto la sua supervisione nella realizzazione delle opere.
La Rivelazione Scientifico-Storica
Gli esami diagnostici sull’opera, eseguiti tra aprile e maggio di quest’anno, sono stati coordinati dal noto storico dell’arte Silvano Vinceti, Presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici e Culturali. Il lavoro di ricerca è stato supportato da tecniche all’avanguardia, come l’imaging multispettrale, la microscopia digitale e la spettroscopia a raggi X, effettuate dal Laboratorio Diagnostico per i Beni Culturali dell’Università di Bologna, in collaborazione con l’ingegner Pascal Cotte, esperto di fama mondiale che, tra le altre cose, ha condotto studi radiologici sulla Gioconda di Leonardo da Vinci.
Un’Opera Firmata Van Dyck
“Le analisi e i risultati sono chiari”, ha dichiarato Vinceti, “questa Madonna con Bambino è stata realizzata da van Dyck con l’intervento dei maestri della sua bottega. Il dipinto raffigura la Vergine Maria seduta con il Bambino Gesù tra le sue ginocchia, un tema tradizionale nella pittura fiamminga, ma interpretato in modo particolarmente tenero e delicato da van Dyck“. La Madonna è dipinta con un manto blu, la veste rossa e il capo parzialmente velato da un drappo bruno, mentre il Bambino è raffigurato con il volto rivolto verso la madre in un gesto che evoca un profondo senso di affetto e intimità. Lo sfondo, come spesso nelle opere di van Dyck, presenta un paesaggio morbido e sfumato.
Il Contesto Storico e Artistico
Antoon van Dyck, discepolo prediletto di Peter Paul Rubens, è noto per aver approfondito il tema della Madonna con Bambino durante il suo soggiorno in Italia, influenzato dalla tradizione tizianesca e dalla cultura devozionale del paese. Nel periodo che va dal 1620 al 1625, van Dyck creò una serie di piccole opere su questo tema, destinate a collezioni private e alla devozione religiosa. Questi dipinti, oltre a essere un’espressione della spiritualità del tempo, rappresentano anche la sua evoluzione stilistica e la sua padronanza tecnica.
La Bottega di Van Dyck
Una delle particolarità di questa scoperta è che l’opera non è stata realizzata interamente dal maestro fiammingo, ma anche dai suoi collaboratori di bottega, un fatto comune nell’arte rinascimentale e barocca. Van Dyck, infatti, non si limitava a dipingere tutte le sue opere personalmente, ma supervisionava anche i lavori dei suoi allievi, che spesso eseguivano parti del dipinto sotto la sua guida. Il risultato finale, come in questo caso, rifletteva la maestria del maestro, ma anche il contributo dei suoi discepoli.
Le Testimonianze degli Storici dell’Arte e riflessioni
La Madonna con Bambino è stata oggetto di attenti studi da parte di illustri storici dell’arte già negli anni ’90. Tra i principali esperti che hanno esaminato l’opera ci sono il critico spagnolo Matias Diaz Padron, il massimo esperto americano Erik Larsen, l’italiano Enzo Carli e l’inglese Michael Jaffé. Tutti concordano nell’attribuire il dipinto a Van Dyck, con l’intervento della sua bottega. Carli, in particolare, evidenziò l’abilità con cui Van Dyck aveva trattato i dettagli più impegnativi, come il volto del Bambino e della Madonna, che esprimono una grande dolcezza e naturalezza.
La rivelazione di questa Madonna con Bambino non solo arricchisce la conoscenza dell’opera di van Dyck, ma testimonia anche la straordinaria capacità della ricerca scientifica di restituire opere perdute alla memoria collettiva. Grazie agli esami condotti e al lavoro di esperti di livello mondiale, questa opera torna a far parte della storia dell’arte, offrendo al pubblico una nuova visione della genialità di un artista che, seppur separato dai secoli, continua a emozionare con la sua arte senza tempo.
Il dipinto, con la sua bellezza eterea e la sua carica emotiva, è ora pronto per essere oggetto di approfondimenti e, si spera, di mostre che ne valorizzino il valore storico e culturale. In un’epoca in cui le scoperte artistiche continuano a sorprenderci, questo capolavoro di Van Dyck è un’ulteriore conferma del potere eterno della pittura.