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Numeri !

“Napule è nu paese curioso”, andava recitando Eduardo De Filippo in una sua poesia. L’ordinario proprio non le si addice, curiosa lo è per indole, per il suo naturale appeal, per la spontanea capacità di sollecitare interesse, suscitare attenzione, proporre cose originali, che pure se pezzottate a Napoli profumano di inedito, di intraprendenza, per l’abilità di ispirare istintivamente curiosità per l’appunto, senza nemmeno avere la necessità, il bisogno, di “un ufficio marketing” all’uopo predisposto. Tra le questioni più simpatiche, vivaci, popolari e singolari, curiose insomma, che a Napoli trovano una sostanza non convenzionale, un’anima e una rispondenza alternativa ma pur sempre un senso e una voce, vi sono certamente i numeri, prova ne è la conoscenza della Smorfia anche oltre i confini nazionali. A Napoli i numeri pigliano fiato, acchiappano aria, si rigenerano, acquistano uno spessore che non ne riduce la portata ma la sviluppa, non li mortifica a un concetto di mera quantità, dimensione, posizione, rapporto, statistica, ma li eleva ad un’idea astratta tra il metafisico e l’onirico; assurgono al rango di consiglio, avvertimento, opinione, ispirazione, premonizione, credenza, indicazione e talvolta di convinzione messe insieme.

L’algebra è una branca della matematica che con i numeri tiene assai a che fare. Il termine deriva dall’arabo “al-ǧabr” che significa “unione”, “connessione”, “completamento”, e allora intuisco perché forse proprio a Napoli i numeri si evolvono, vanno oltre quello che gli viene conformemente riconosciuto. Paul Dirac, Premio Nobel per la fisica nel 1933, diceva che “Dio è un matematico di primo ordine, che nel costruire l’universo ha utilizzato una matematica molto avanzata”; cedo allora alla suggestione che come l’algebra, pure Napoli, dove i numeri si sviluppano, sia una connessione curiosa, un link incantevole tra l’umano e il divino, tra Funiculì Funiculà e Libertango, la Tarantella e la Bossanova, tra una Villanella ed il Sirtaki, tra Luna Rossa e Fly Me to the moon, l’unica unione, (Napoli), capace di trasformare in ragù ciò che altrove sarebbe solo “carne cu ‘a pummarola” (sempre citando Eduardo). Molte testate, soprattutto on line, già da qualche tempo raccontano Napoli con un’enfasi diversa, sottolineando la sorprendente ripresa e la recuperata vivacità di una città nuova (come se Neapolis significasse altro!), contrassegnando “il ritrovato slancio”, con numeri incoraggianti anche in prospettiva, quasi a volerne certificare il fermento. I numeri raccontano di un interesse crescente e continuo del cinema nei confronti di Napoli che, (Eduardo docet), è sempre più “nu teatro a cielo apierto”, capace di attrarre produzioni nazionali ed internazionali. 36 i film girati a Napoli nel 2023, 15 invece le serie TV in tutto o in parte girate in città lo scorso anno. Nel 2024, nel solo mese di maggio sono stati ben 5 i film e le fiction le cui produzioni hanno scelto Napoli per le riprese. Stando ai numeri, agevolmente reperibili sul web, nel 2023, la produzione di film e serie tv, ha originato un indotto milionario: tra costi per le comparse, tasse di occupazione suolo, pagamenti di macchinisti e noleggi di strutture o locations, si calcolano in circa 26 milioni di Euro gli investimenti sostenuti dalle produzioni, investimenti che per l’anno in corso sfiorano i 30 milioni. Chissà se la creazione di un brand o di un format apposito per vendere i diritti di immagine della città, produrrebbe ulteriori incassi. I numeri dicono che solo nei primi 10 mesi del 2023, l’Ufficio Cinema del Comune di Napoli, ha offerto supporto amministrativo per la realizzazione di 172 produzioni audiovisive e fotografiche. Sul fronte turismo, i numeri indicano che dopo Roma, Napoli è la città italiana in cui i turisti restano più a lungo, con una media mensile di presenze, che nel periodo aprile-ottobre 2023 oscilla intorno a un milione e 200mila pernottamenti, nettamente in crescita rispetto al 2022. L’anno che volge al termine chiude con la presenza a Napoli di 14,5 milioni di turisti in ben dodici mesi, mentre nel 2025, sull’onda dell’evento dell’Anno Santo, si stima un flusso di circa 17 milioni di turisti. I numeri che però trovo più curiosi di tutti, sono quelli rilanciati dalle agenzie di viaggio sul vero e proprio boom di visitatori nel 2023, al murales di Maradona ai Quartieri Spagnoli. I dati riportati sono empirici in quanto il luogo non è soggetto a bigliettazione di nessun genere, ma si tratta tuttavia di numeri ritenuti assai attendibili e verosimili. Si calcola che a raggiungere via Emanuele de Deo siano stati oltre 6 milioni di visitatori, più di quelli che hanno varcato l’ingresso degli Scavi di Pompei e degli Uffizi a Firenze. Il murales di Diego sarebbe stato, dopo il Colosseo, il “sito d’interesse” più visitato d’Italia nel 2023, d’altra parte non si è D10S per caso! Ça va sans dire che la curiosità suscitata non solo tra gli sportivi, per la conquista del Napoli calcio del terzo scudetto della sua storia, ha certamente contribuito ad incrementare l’afflusso di turisti. E proprio qui casca l’asino! E’ mai possibile che la SSC Napoli non riesca ad elevare a sistema, magari pure profittevole, una ricchezza del genere? Brepp ‘o ngegnere, i lettori più aficionados sanno a chi mi riferisco, in una conversazione chattarola se ne esce e fa: “ Tatò, senza esagerare, se su 6mln di visitatori, 1 su 10, sarebbe andato al decantato museo su Maradona, di cui la SSC Napoli parla sulamente, lasciando che ne sò, una 40na di euro tra biglietto e gadget, fatti i conti 40×600.000=24mln, … per dieci anni ‘….. o Napule si ripaga lo Stadio, sempre ammesso che lo faccia o se lo accatta! Tatò, tu è capito o no, ma addò sta stu imprenditore?!” Va comunque considerato che tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare e pure il criticare, specie quando la burocrazia ci si mette in mezzo per cui, tornando ai numeri, andavo pensando che Diego fa indiscutibilmente 10 ma può fare pure 81 (l’artista, visto che, oltre ad esserlo, ha battuto per numero di presenza, pure i musei dove si trovano le opere degli artisti), Napoli è na meraviglia e fa 72, e allora quasi quasi al bancolotto io ci passo, ambo e terno li gioco sulla ruota di Napoli e forse pure su qualcun’altra. Non solo sulle ruote del lotto girano i numeri ma pure in altre sfere, 1, 7, 12, 24, 37 e 30 stanno transitando nell’orbita celeste e sono certo che illumineranno quella traiettoria. Buon viaggio Zia!

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