Dal 14 dicembre 2024 è stata approvata una legge di Riforma, che ha aggiornato le norme del Codice della Strada.
I temi
Tanti sono stati i temi analizzati, corretti o aggiornati. Alcuni dettagli in particolare, però, hanno suscitato sin da subito già forte ondata di critiche. Parliamo di: sospensione della patente una settimana per chi utilizza il telefono al volante; obbligo di targa, assicurazione e casco anche per i monopattini; zero tolleranza all’alcool, con revoca immediata della patente per qualsiasi positività al test. In sintesi una tolleranza pressoché pari a zero, multe più salate e revoca della patente sempre più lunga.
Il paradosso della Riforma stradale
La famosa critica che è stata mossa da questa Riforma ha riguardato, però, l’introduzione del test salivare per il controllo delle sostanze stupefacenti. Questo, infatti, permetterebbe alle forze dell’ordine di rilevare la sostanza nella saliva del conducente, risalendo anche fino a diversi giorni prima. Basterebbe, in effetti, la sola positività del test a condannare la persona al ritiro della patente e all’arresto da sei a dodici mesi. La colpa, dunque, ricadrebbe sul conducente per l’assunzione avvenuta diversi giorni prima senza considerare una ipotetica e probabile condizione psico-fisica effettivamente inalterata.
Inoltre il test “SoToxa Mobile Test System“ dell’Asst di Bergamo, lo stesso utilizzato dalla Polizia Stradale, non riesce a coprire in egual modo e nelle stesse tempistiche tutti i tipi di stupefacenti. Secondo lo studio dell’ottobre 2023, esso rileva il Thc fino a 23 ore circa, 25 per gli oppiacei e oltre le 31 per la cocaina. In generale è stato provato che queste sostanze permangono da 48 ore e fin oltre le 96. Tuttavia lo studio stesso ha dichiarato alcuni “limiti” nel controllo, non riuscendo ancor a rilevare sostanze come metadone, buprenorfina e fentanyl.
Così sorge, dunque, quello che è stato definito il più grande Paradosso della Riforma stradale.
I primi scontri e riscontri
Già tanti sono stati i riscontri e gli scontri, anche accesi, tra personaggi di spicco come Vasco Rossi e Matteo Salvini, promotore della Riforma della Strada. Il cantante avrebbe, infatti, espresso tutto il suo dissenso in merito: “Se avete fumato una canna anche una settimana prima potete essere arrestati”. Il ministro, invece, avrebbe replicato intimandogli di confrontarsi “con i parenti di chi è morto in un incidente a causa di qualcuno che guidava sotto effetto di stupefacenti”.
Anche molti esperti si sono espressi a riguardo. Su tutti la stessa Corte Costituzionale che avrebbe fatto notare, già nel lontano 2004, una “manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale” riguardo l’articolo 187 del Codice. Enorme risonanza hanno avuto anche gli avvocati Claudio Miglio e Angelo Greco (noto sul social Tiktok). «Se non c’è l’obiettivo pericolo dello stato di alterazione, perché deve essere imputato in un procedimento penale e subire anche il ritiro della patente? Questa norma va contro qualsiasi utilizzo di droghe nonostante – ricorda Miglio – l’uso personale di droghe non sia un reato in Italia». Segue a ruota Greco: «Per fortuna non esiste (ancora) anche un etilometro perché scaverebbe nel mio passato rilevando i due bicchieri di vino che ho bevuto una settimana fa. Prenderei una multa, andrei in carcere e non potrei accompagnare i miei bambini a scuola o andare a lavoro per tre anni».
Cosa ci si deve aspettare da questa Riforma?
In conclusione cosa ci si deve aspettare da questa Riforma della Strada?
Le persone smetteranno di bere o fumare? Oppure smetteranno di guidare?