Tra sacro e profano un evento unico al mondo
Un inno ai diritti civili
Con un modus operandi tutto, ed aggiungerei esclusivamente, campano un evento davvero unico al mondo: un inno ai diritti civili celebrato nel cuore di una festività religiosa e nei pressi di un importantissimo edificio cattolico.
Il luogo
Siamo a Montevergine, frazione del comune di Mercogliano, Avellino.
In questo luogo sorge un importantissimo edificio cattolico: l’omonimo santuario, l’abbazia di Montevergine.
La chiesa, nasce nel XII secolo, dall’impulso dell’eremita Guglielmo da Vercelli, che vi fonda una comunità monastica e da origine al primo nucleo dell’edificio dedicato al culto della Madonna.
In seguito il luogo conosce maggiore espansione e notorietà e diventa meta ininterrotta di pellegrinaggi di fedeli e devoti e non solo.
La leggenda
Già, fedeli, devoti e non solo.
C’è una leggenda che risale al febbraio del 1256. Nei pressi dell’attuale abbazia la Madonna avrebbe salvato dalla morte certa due giovani innamorati omosessuali. Questi ultimi, scoperti, sarebbero stati legati nudi ad un albero destinati, così, a perire di freddo o sbranati dai lupi. Ma tutto questo non accadde: Maria irradiò di luce i giovani amanti, riscaldandoli e salvando loro la vita liberandoli dalle lastre di ghiaccio.
Da lì nacque un pellegrinaggio ricorrente nel giorno della festività cattolica della “candelora”, consistente in un omaggio a “mamma Schiavona”, ovvero la madonna di Montevergine, così definita a causa del suo colorito olivastro, da parte di “uomini che vivono e sentono come donne” vestiti con abiti sgargianti e colorati ed accompagnato da musiche e canti, di lì la juta dei femminielli.
Oggi il rito continua ma con una declinazione più articolata.
A recarsi ogni anno in pellegrinaggio a Montevergine è parte dell’intera comunità LGBTQ+ di tutta Italia e non solo, tanto che, negli ultimi anni l’evento ha assunto anche una importante connotazione mediatica.
Un inno alle libertà civili contro ogni forma di pregiudizio.
Sacro e profano mescolati in difesa della vita stessa e contro le discriminazioni.