La conferenza stampa di Mister Conte alla vigilia di Napoli Udinese è musica per orecchie sopraffine! Più e oltre che da Mister, da Direttore Tecnico, da mental coach, Conte ha rilasciato dichiarazioni da manager navigato, da uomo “consumato” dell’azienda calcio, di chi sa per esperienza che la crescita competitiva è il confine da valicare per essere protagonisti nell’ambiente pallonaro, sapendo molto bene peraltro che quella crescita deve essere organica, simmetrica. Dice il Mister “Quello che penso dopo 7 mesi di lavoro è quello di fare ciò che ho già fatto in passato: portare comunque il club a crescere, questo è il mio obiettivo. Il Napoli deve crescere in toto: serve un centro sportivo che crei senso d’appartenenza, serve far crescere il settore giovanile (che adesso non c’è!! n d r ), non ci serve un giocatore. Sono qui per aiutare la famiglia De Laurentiis, per aiutare il direttore Manna e per dare la mia visione per far crescere il club. Il resto sono tutte caxxxte: non sono arrabbiato per il mercato, vengo a Castel Volturno contento perché so che i miei ragazzi mi danno l’anima.” parole come al solito inequivocabili, che suonano meglio della nona di Beethoven! Saprà la Società mangiare la foglia e raccogliere le indicazioni fornite da Conte adoperandosi per attuare, anche sotto il profilo societario e strutturale, l’auspicata crescita? Il naufragio della tanto decantata “scugnizzeria”, la querelle infinita e snervante sullo stadio ed il centro sportivo di proprietà, non infondono uno spinto ottimismo, ma Mister Conte è un’affidabile cauzione da dare in pegno al pur giustificato scetticismo. Appare sempre più evidente lo scostamento in seno alla SSC Napoli tra l’Area Tecnica e quella Societaria più tradizionale, non colmarlo adesso sarebbe davvero un peccato, pur ricorrendo se del caso ad un aumento di capitale perché, come dice il vecchio adagio “senza denari nun se cantano messe”. Viceversa le parole del Mister suonerebbero come la Toccata e fuga (in re minore) di Johann Sebastian Bach o sarebbero più contemporaneamente “Against all ods” per dirla alla Phil Collins. La Proprietà, che giustamente riserva scrupolosa e maniacale attenzione ai numeri, ai conti, ai bilanci, alla cassa sa’ quanto siano importanti disponibilità finanziarie per rendere simmetrica e funzionale la crescita competitiva evocata dal Mister anche sotto l’aspetto patrimoniale e societario. E’ auspicabile allora che non resti impigliata nei numeri ma che trovi il coraggio e l’ardire di osare, come ha dimostrato di saper fare. Prendendo a prestito una strofa cantata da Renato Zero “Nella guerra dei numeri Che speranze hanno i deboli? Forse brillano, giusto un’ attimo Per tornare nell’oscurità”. Mr Conte ha tutte le credenziali adeguate per essere il volano giusto sul quale far girare l’intraprendenza e lo slancio che il Club può trovare restituendo in tal modo alla Proprietà uno splendore imperituro. In caso contrario resterebbe quel“ gusto dolce amaro tra rossetto e caffè”.
