Sun Tzu nel suo celeberrimo libro “L’arte della guerra” diceva che il meglio del meglio non è vincere cento battaglie su cento ma sottomettere il nemico senza combattere.
Il concetto, che pure ha un senso sublime che richiama alla non violenza e che 2500 anni fa doveva risultare decisamente rivoluzionario, si rivela piuttosto macabro se il conflitto vede per protagonisti amici e peggio ancora parenti.
L’idea della sottomissione diventa irragionevole e anzi inconcepibile quando si tratta di convivenza domestica, dove l’armonia tra le parti dovrebbe regnare incontrastata e che invece può registrare irreparabili contrapposizioni tra consanguinei.
La mitologia greca è piena zeppa di scontri fra padri, madri e figli che sfociano in tragedia e nel suo continuo provare ad innalzarsi al loro rango “l’homini” prova ad imitarli anche in questo esercizio poco edificante.
Certo, l’oggetto del contendere, di solito la “pecunia“, ha poco di leggendario ed ecco perché ci viene subito alla mente la guerra tutt’altro che mitica e molto attuale che la popstar inglese Britney Spears ha avuto con suo padre. Carte bollate, giudici e una sfilza di avvocati in una contesa durata 15 anni nei quali colpi bassi e dichiarazioni shock hanno fatto la gioia dei tabloid: lei, vittima di problemi psichici fu posta nel 2007 sotto la tutela legale del genitore che poteva decidere delle sue finanze e terapie, limitando e non di poco la sua libertà personale. “Mi ha rubato 36 milioni di sterline” avrebbe detto alla fine del processo, una volta liberatasi dell’ingombrante figura paterna e chissà che non si ritorni di nuovo in tribunale.
Un’altra storia “edificante” da raccontare vide protagonista la schiatta più nobile dell’italica gente dove una madre, donna Marella Agnelli e vedova di Gianni, viene, non tanto velatamente, accusata di boicottare il presunto diritto all’eredità della figlia Margherita a favore del primogenito di quest’ultima, John Elkann.
Un tutti contro tutti che vide nonna e nipote allearsi contro quella che si credeva la maggiore erede dell’impero Fiat e che era rispettivamente figlia e madre dei suoi contendenti. Davvero appassionante l’esito finale dello scontro, di sicuro più di un campionato vinto dalla Juventus e che vide Margherita riporre nel cassetto le sue pretese velleitarie di impugnare il testamento.
Vinse la grande vedova e il rampollo profetizzato. L’unica consolazione per la figlia dell’Avvocato dovette essere che a spuntarla fu comunque uno della casata, con il sangue degli Agnelli, cresciuto nel suo grembo.