Nasce undici anni fa dall’idea di una maestra di Udine, Sabrina Flapp, in una scuola elementare di Terzo Aquileia con l’intento di sensibilizzare i bambini verso la tematica dell’autismo e della diversità.
https://www.ospedalebambinogesu.it/autismo-disturbi-dello-spettro-autistico-79955/
Da circa nove anni ricorre ogni primo venerdì di febbraio con la speranza di poter lasciare un messaggio di solidarietà ed inclusione: così come un calzino spaiato non smette di assolvere alla sua funzione, lo stesso vale per una persona diversa da quello che convenzionalmente definiamo “normale”.
I calzini si fanno metafora del fatto che colore, lunghezza, forma, non cambiano la natura delle cose. Partecipare è molto semplice, basta scattare una foto con ai piedi due calzini “diversi” e postarla sui social. E così oggi, e da nove anni, nelle scuole di tutta Italia i bambini con qualche giochino e qualche canzoncina hanno imparato ad accettarsi un pochino in più e a coltivare i valori dell’Amicizia e del Rispetto.
L’iniziativa è più profonda di quello che si pensa e mira all’educazione della diversità in senso lato perché Diversità è bellezza.
Inclusione ed integrazione sono due concetti legati, ma differenti. Per integrazione si intende una strategia che mira al coinvolgimento delle persone con disabilità, con inclusione invece, si guarda al coinvolgimento di tutti gli studenti in un programma educativo più globale.
La didattica inclusiva, pertanto, prevede una trasformazione dell’intero ambiente educativo ed è un programma relativamente recente. Solamente nel 2009 con un documento normativo vengono stilate le Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità le quali prevedono, essenzialmente, due concetti fondamentali: l’accettazione delle diversità presentate dagli alunni come fonte di arricchimento e l’importanza di prestare attenzione alle esigenze di ciascuno, non soltanto, quindi, degli alunni affetti da particolari disturbi.
Di lì a breve la normativa subirà ulteriori evoluzioni, si organizzeranno criteri didattici inclusivi per tutti gli studenti che presentano difficoltà dovute a cause socio-ambientali, culturali o familiari e si arriverà poi, nel 2019, al Decreto Inclusione.
Con questo decreto viene dato maggiore peso al ruolo delle famiglie, si creano i Gruppi di inclusione e si organizzano i Piani Educativi Individualizzati (PEI) per ogni alunno disabile.
Il progetto dell’ inclusività ha subito, giocoforza, una battuta d’arresto a causa dell’emergenza Coronavirus. Poche risorse vi sono state dirottate, ma soprattutto poche energie da parte delle amministrazioni “distratte” da altre problematiche. La questione della didattica a distanza ha poi, ulteriormente, peggiorato la cosa. Lasciare un bimbo con maggiori difficoltà motorie e sensoriali a casa ha finito per costituire un aggravio della sua condizione ed un rallentamento del suo programma educativo.
I bambini disabili rappresentano circa il 4% della popolazione scolastica in Italia e le scuole davvero inclusive sono, purtroppo, ancora troppo poche. Molte, soprattutto in Campania, presentano ancora numerose barriere architettoniche e quindi tanto c’è da fare non solo dal punto di vista didattico-organizzativo ma, anche, sotto l’aspetto strutturale .
La Giornata dei calzini spaiati vuole sì lanciare un messaggio d’amore, di solidarietà e rispetto, ma vuole riportare anche l’attenzione su queste tematiche.
Diversità non può e non deve trasformarsi in solitudine.
Solo insieme si può, solo insieme si cresce e si vince. Insieme, tutti insieme.