Bravi i vincitori, bella la loro canzone e bravissimo Amadeus che ha condotto il Festival ai fasti del “superPipponazionale” guidando una rassegna virtuosamente empatica che ha messo d’accordo tutti. In primis gli sponsor, anima vera del commercio e dunque della poderosa macchina Sanremese, poi la critica che sembra aver apprezzato le scelte artistiche del direttore oltre che presentatore.
Gli italiani, quelli che considerano il Festival un appuntamento imperdibile, secondo solo al Natale, applaudono dopo aver assistito ad uno spettacolo scorrevole e, novità delle novità per niente esterofilo.
Niente attori hollywoodiani strapagati, star system megagalattiche ultra-compensate, solo il “il bel paese” raccontato nelle tipiche e reali sfaccettature chiaro-scure: come a dire, pregi e difettucci della nostra gente alle prese con i cambiamenti del mondo all’alba del ventunesimo secolo e con le sfide da vincere contro le “insensibilità sociali”.
Ci sono mancate le grandi polemiche, gli scandali annunciati, quelli preventivati e a dire il vero non se ne è sentita la mancanza.
Ne abbiamo fatto volentieri a meno e questo è un altro merito di questa edizione: si può fare ottimo intrattenimento senza scandalizzare ne offendere nessuno