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BULLISMO E CYBERBULLISMO

Il 7 gennaio si celebra la Giornata Mondiale contro il bullismo e il Il 7 gennaio si celebra la Giornata Mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo.


L’incidenza preoccupante di questo fenomeno ha indotto il Miur nel 2017 ad istituire questa ricorrenza pur di aumentare la sensibilizzazione verso questi episodi purtroppo, per loro stressa natura, molto difficili da contrastare.


Per bullismo si intendono tutte quelle azioni violente o intimidatorie esercitate da un bullo o da un gruppo di bulli su una vittima.

E’ un fenomeno antico ma, purtroppo, in costante crescita, soprattutto nelle scuole. Scherzi sgradevoli, spintoni, piccoli o grandi aggressioni, marachelle di vario tipo e non solo.


L’Osservatorio (in)difesa ha realizzato un sondaggio tramite un questionario ai ragazzi di tutta ltalia.
Dai risultati su 6000 adolescenti, si evince che il 68% di loro dichiara di aver assistito ad episodi di bullismo, mentre il 61% ne è stato vittima, l’incidenza maggiore si registra nel Nord Italia, ma sono fenomeni, comunque, a diffusione capillare su tutta la penisola. Ragazzi e ragazze lamentano sofferenza per episodi di violenza verbale o fisica subita ad opera di loro coetanei ed, in particolare, le ragazze segnalano situazioni di disagio dovute a commenti a sfondo sessuale. Gli studenti con cittadinanza filippina, cinese e indiana risultano essere più bullizzati rispetto ai loro coetanei italiani ed, in generale, gli episodi si registrano maggiormente nei primi anni dell’adolescenza, durante le scuole medie.


Dal bullismo al cyberbullismo.
La diffusione dei mezzi di comunicazione telematici ha, purtroppo, dato una nuova luce al fenomeno del bullismo. La distanza sociale che ha allontanato le relazioni non ha smorzato, però, cattive abitudini perpetrate dagli adolescenti, anzi le ha forse accentuate. Lo stesso fenomeno veicolato dalle nuove forme di comunicazione, dai dispositivi digitali, dalle chat e dai social network assume il nome di cyberbullismo ed i suoi danni sembrano essere anche amplificati. In primo luogo perché, in questo modo, può aumentare a dismisura il numero dei destinatari, in secondo luogo, perché, l’assenza di confronto diretto con la vittima tende a deresponsabilizzare gli aggressori. Stalking, perdita di privacy, revengeporn e molestie on line possono davvero distruggere i ragazzi. Non sono rari i fenomeni di sfiducia, depressione ed isolamento conseguenti ad aggressioni derivanti dal web, fino ad arrivare ad atti estremi come il suicidio. I danni sulla salute mentale e fisica sono gravi e, spesso, irreparabili. Ed è davvero un grave peccato perché internet rappresenta un potente mezzo di informazione, conoscenza e socializzazione, ma il suo uso improprio costituisce un grave problema.


La svolta normativa.
La svolta normativa avviene con la legge 71 del 2017 che cerca di contrastare il cyberbullismo in tutte le sue forme con azioni a carattere preventivo, con strumenti di tutela e di attenzione all’educazione. https://azzurro.it/cyberbullismo-la-legge-71/#:~:text=Sai%20che%20contro%20il%20cyberbullismo,71%20del%2029%20maggio%202017%3F&text=Ciascun%20minore%20ultraquattordicenne%20vittima%20di,dei%20contenuti%20diffusi%20in%20Rete.

La normativa può anche essere utile, ma serve soprattutto una svolta culturale che porti a considerare questi atteggiamenti come reati veri e propri e non come “buffonate” da ragazzi, che dia il giusto peso a comportamenti che sono gravissimi. In questo senso si sono mosse moltissimo le scuole. Nella giornata del 7 febbraio in ogni classe d’Italia le maestre hanno sensibilizzato i ragazzi sulla tematica del contrasto al bullismo con lavoretti, storielle, momenti di discussione e confronto, hanno evidenziato l’importanza dell’amicizia e dell’affetto reciproco.

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