In questa epoca “smart” nella quale tutto tende ad esserlo, auto, telefoni, televisori, anche le persone provano a diventarlo.
I social esaudiscono i desideri meno confessati che portano alla conoscenza, alla fama, ai guadagni, senza esporsi alla censura diretta, alle porte sbattute in faccia, ai dolorosi “no, non si può”.
Come si fa a resistere ad un bagno di like e al conseguente tintinnare delle monetine che possono regalare, senza alzare “cardarelle” e mangiare pane duro.
La nuova cultura pop dei social, spesso, è un inno all’edonismo peggiore che ha partorito mostri kitsch fin dagli anni ottanta e il mare del web, proprio come i veri oceani è invaso da isole intere di spazzatura.
Per fortuna non tutto è da buttare: benediciamo Internet e quei ragazzi che producono video nei quali ci spiegano i prodotti notevoli, i radicali e t,utto il mondo della matematica con parole povere, senza rischiare di farci passare per citrulli da insegnanti e compagni di classe. Lode e gloria a cuochi e casalinghe prodigiose che insegnano a preparare piatti succulenti e ogni tipo di pietanza ci frulla per la testa e in genere tutti gli “youtuber” che forniscono servizi che aiutano a districarci nel “mondo pratico” nel quale viviamo. La tanta fatica che si può risparmiare grazie a semplici click, però, non è sempre salutare. Ci impigrisce, ed è un pericolo non tanto per la nostra amatissima forma fisica (il desiderio di apparire belli difficilmente abbandonerà l’uomo) ma per quella mentale. A farne le spese l’attività che più di tutte viene sacrificata all’altare del web e meglio di ogni altra si presta a far crescere i nostri figli, intellettivamente parlando: la lettura, il vero cibo della mente. L’introspezione, la capacità di critica e di analisi sono tutti doni che un “buon libro” stimola, per non parlare della conoscenza, moneta sonante nel mondo di ieri e di oggi. In Italia, ogni anno, vengono immessi sul mercato 130 milioni di libri; di questi, la metà rimane invenduta. Quelli che realmente meritano di essere letti sono circa il venti per cento e non sempre la scelta ricade sui titoli giusti. In questo modo si rischia di spendere 20 euro per un opera che non li vale.
La soluzione, per non sbagliare, è affidarsi ai grandi classici, i grandi autori che hanno fatto la storia della letteratura e hanno appassionato decine e decine di generazioni. Una scelta che porterebbe notevoli vantaggi economici, essendo, molti di questi capolavori, già in dotazione in tante famiglie (magari in librerie intonse e piene di polvere) o acquistabili in edizioni molto economiche.
Manzoni, Hugo, Gautier, Verne, London e tantissimi altri scrittori per impattare i veri, grandi tesori dell’umanità affinchè si possa crescere un poco tutti, un poco di più e a prezzi low cost; possono benissimo convivere con l’attuale esigenza di stare affacciati alla finestra del mondo per imparare cose interessanti dal PC o dallo smartphone.