Pericoli Impressionanti, retribuzioni non adeguate e rischi di violenze. Per i pazienti file di attesa interminabili 48 ore in media prima di un ricovero, macchinari obsoleti. Il professore Giulio Maria Ricciuto della società italiana di medicina di urgenza ed emergenza, intervistato, fa il punto della situazione:
“sono un medico d’urgenza da 30 anni e la situazione non è mai stata semplice in tutti i 600 pronto soccorso italiani. Mai come adesso adesso manca tutto, mancano i medici,i mancano gli infermieri, mancano gli spazi fisici per i pazienti, per i parenti e anche per gli operatori”.
“Il pronto soccorso Purtroppo è diventato lo scarico di tutte le problematiche sia sanitarie che sociali. per cui dalla mamma che cerca il pediatra e non lo trova, porta il bambino in Pronto Soccorso, fino al grande trauma, ovviamente passando anche purtroppo per chi cerca semplicemente un riparo per la notte”.
“Una risorsa disperata sono i cosi detti “gettonisti” espressione della carenza e massima della disperazione in cui versa la sanità, ovvero di dover cercare anche solo per un turno un medico e si chiama un soggetto in lista che però non sapendo nulla della situazione del contesto in cui va a lavorare, non risulta così non efficiente nel suo lavoro”.