La notizia dello scoppio della guerra in Ucraina, nel cuore dell’Europa accolse tutti di sorpresa all’alba del 24 febbraio di un anno fa, perché nonostante gli allarmi lanciati dagli americani in pochi credevano che la Russia avrebbe attaccato.
Purtroppo alle 5:30 inizia l’invasione, una colonna di mezzi blindati di Mosca che oltrepassa il confine con l’Ucraina. Zelenski si mostra in strada circondato dai ministri tutti con la tuta mimetica a preannunciare che il suo paese inizia la resistenza.
Due ore e mezza dopo, una trentina di elicotteri russi arrivano all’aeroporto, con truppe specialiali incaricate di uccidere zielinskij e dispugnare la capitale, ma l’ucraini fa scudo ed è la guerra e l’inizio di un massacro che nessuna avrebbe immaginato di dover vedere.
Migliaia le vittime e si stimano in circa 200.000 le perdite militari tra le fila russe, tra morti feriti e Dispersi.
Le forze di resistenza ucraine lamentano invece circa 50.000 morti oltre un numero no precisato di civili.
Di fatto in un conflitto che dopo un anno non vede ne vincitori ne vinti, resta la distruzione e l’immane sofferenza di un popolo Indomito, mentre il pericolo di un allargamento del conflitto è sempre più alto e la Moldavia teme di essere il prossimo obiettivo.