Sei bello come Apollo.
Sei forte come Zeus.
Smettila, sembri Atlante!
Ed ancora ….Il vaso di Pandora, il fascino di Eros, la bellezza di Afrodite…
Chi di noi non ha mai sentito o pronunciato, anche inconsapevolmente, una di queste espressioni?
Può sembrare strano ma, al di là anche delle conoscenze scolastiche, alcuni elementi della mitologia fanno parte del nostro bagaglio culturale quasi quanto (o forse anche più) le principali nozioni della religione cristiana.
E’ un sentito dire, un rimando, un parlare per frasi fatte e stereotipate… Solo apparentemente!
E’ molto di più, la mitologia è molto di più.
Per questo ma, soprattutto per il piacere di chi vi scrive (e si spera di chi legge) insieme al viaggio nei posti più belli della Campania ed al viaggio coi ragazzi e la filosofia, noi di Passnews vi proponiamo un’altra emozionante avventura: quella alla scoperta dei miti e della mitologia.
Perché conoscere la mitologia.
Per riscoprire il fascino del racconto. Il piacere della scoperta attraverso la narrazione.
Spesso costruiti su opposizioni: bello e brutto, vecchio e giovane, uomo e donna, i miti propongono una serie di avventure che celano e svelano la natura dell’uomo. Le passioni, le paure, i valori, tutto sembra complicarsi e poi misteriosamente svelarsi attraverso la mitologia. Segno che l’uomo in fondo, ma proprio in fondo è sempre lo stesso. Ama, lotta, soffre, muore. Vive.
Le caratteristiche del mito
Mito è sinonimo di storia, vicenda. E mitologia significa racconto del mito.
Tutti i racconti sono affascinanti, pieni di elementi fantastici, storie avventurose, e lo scenario è sempre la natura presentata con una ricchezza di particolari e un’infinità di dettagli.
Il rapporto tra uomo e natura è fondamentale e centrale nei racconti mitologici. L’uomo deve saper interagire con gli animali, ma anche con le acque, deve rispettare i cicli naturali, sapere cosa può fare, dove, come e quando … altrimenti saranno guai!
Un esempio? Il mare.
Può essere fonte di pesca, ristoro e sostentamento, ma anche pericoloso. Può “agitarsi” e mettere in difficoltà e diventare teatro di avventure e storie incredibili. Ed ecco che l’uomo immagina il mare come un dio capriccioso che a volte ricompensa e a volte punisce.
Stesso discorso per le piogge, i fulmini, spesso punizioni per i mortali da parte degli dei … E tanto altro ancora..
Ed il finale?
Ebbene non manca mai, in nessun racconto, il rimando alla morale: l’insegnamento.
Ciascuna storia ci lascia qualcosa e sembra rispondere a qualcuno dei nostri interrogativi.
Spesso vi è il lieto fine e l’amore trionfa, ma a volte no.
A volte i racconti sembrano lasciarci perplessi e con l’amaro in bocca. Ma non è così banale e a ben vedere possiamo accorgerci che stiamo, semplicemente, sbagliando chiave di letture.
Ogni storia ci insegna qualcosa. Anche la più crudele. E ci fa crescere. Come per le favole, che a volte favole non sembrano.
Come può essere possibile? Seguiteci e lo scoprirete.