TECNICA | SCIENZA | ARTE

Organo di informazione dei Periti Assicurativi

Il Ministro della Giustizia rivendica l’utilità della abrogazione del reato abuso d’ufficio

“L’abuso d’ufficio è ancora un reato così evanescente che complica soltanto le cose senza aiutare minimamente la  macchina della giustizia”.

Questo il pensiero del ministro della giustizia Carlo Nordio nel corso di un dibattito “un rappresentante di un sindacato di magistrati, che aveva prima ancora che forse noto ufficialmente il testo,  pronunciato tutta una serie di critiche severissime, è inconcepibile e contrario alla costituzione e rappresntano una interferenza”.

Passa all’attacco il ministro Nordio e Rivendica la riforma della Giustizia appena varata dal Consiglio dei Ministri, l’interlocutore istituzionale del governo sottolinea è il Consiglio Superiore della Magistratura non l’associazione Nazionale magistrati che è un sindacato.  Sull’argomento dell’abuso d’ufficio, Nordio sottolinea  “è un reato evanescente, che complica le cose, intasa  le procure disperdendo energie, se l’Europa lo chiedesse aggiunge, lo rimoduleremmo ma non come esisteva finora così, non aveva uguali in nessun ordinamento europeo”.

Share:

Share on facebook
Facebook
Share on twitter
Twitter
Share on pinterest
Pinterest
Ultime news

Articoli correlati

Senza il nastro rosa

“È giunta mezzanotte, Si spengono i rumori, Si spegne anche l’insegna Di quell’ultimo caffè” canta Domenico Modugno ne “L’uomo in Frack”. Così allo scoccare della

Ferrari Vittoria GP d'Italia

F1: I risultati del GP d’Italia

Grandissima vittoria di Leclerc; le McLaren volano e chiudono in seconda e terza posizione Un grandissimo GP d’Italia vede dominare la Ferrari. Il monegasco Charles

ferrari a monza

LECLERC VINCE A MONZA

Leclerc vince a Monza! Ferrari torna sul gradino più alto del podio, nel Tempio della velocità, a casa sua. Le McLaren di Norris e Piastri

Napoli Parma. Le pagelle

Partita di grande sofferenza quella del Napoli che ha fatto vedere un primo tempo nel quale sono comparsi nuovamente gli spettri di Verona. Seconda frazione