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L’universo femminile

Giù i vecchi stereotipi: il consumo di alcool in forte aumento

Avete osservato la foto? Simpatica vero?

Io l’ho notata subito mentre sorseggiavo un caffè con mio marito in un noto bar della mia città, pasticceria Carofaro, Acerra in provincia di Napoli.

Il proprietario, ragazzo lungimirante e creativo, ama deliziare i suoi ospiti con queste frasi ad effetto che, tra un sorriso ed una battutina, fanno anche riflettere un po’.

Il nuovo volto della donna

Essere donna oggi è certamente molto diverso rispetto alle passate generazioni.

Ci sono nuovi ruoli, nuove conquiste, nuove funzioni alla quale la donna è chiamata.

Sono stati rivendicati spazi, autonomie e prerogative che un tempo erano considerate appannaggio esclusivo dell’universo maschile.

Una di queste è sicuramente da rintracciare nell’aumento del consumo di alcool e fumo.

Ma, per il momento, concentriamoci sull’alcool.

Le donne e l’alcool: i nuovi consumi

A partire dagli anni sessanta dell’ormai secolo scorso, il consumo di alcool fra le donne comincia ad aumentare vertiginosamente misurandosi lungo una curva in continua ascesa.

Capita a tutti e tutti i giorni di vedere, negli ultimi anni, donne che consumano bevande alcooliche.

 Al pomeriggio con aperitivi, drink, più tardi con birra e vino ed, a tarda serata, con superalcolici.

Attualmente in Italia circa il 67% delle donne consuma abitualmente e quotidianamente almeno una bevanda alcolica.

Bevono le giovanissime, abituandosi a questa pratica, purtroppo, fin dall’adolescenza, ma bevono, cominciano a bere e bevono sempre di più anche le donne più mature e quelle anziane, nonostante l’educazione sociale dei decenni precedenti considerasse il consumo di alcolici prerogativa quasi esclusivamente maschile.

Cosa bevono le donne?

Tutto: vino, birra, aperitivi, cocktail e superalcolici.

Mentre le adolescenti preferiscono i cocktail e la birra e bevono prevalentemente lontano dai pasti, soprattutto in contesti di amicizia e di uscite; quelle un po’ più adulte consumano anche amari e vino, spesso anche in solitudine, analogamente a quelle anziane.

La fascia intermedia, quella tra i 35 ed i 45 anni, sembra essere la fascia più problematica: è in questi anni che il consumo di alcolici sfugge spesso dal controllo, che assume con frequenza carattere patologico.

Vuoi che siano le problematiche della quotidianità, legate al lavoro, ai figli, alle situazioni economiche; vuoi che siano le frustrazioni derivanti dalla mancata realizzazione dei progetti giovanili, la perdita di speranza per quelli futuri; o vuoi che siano fattori biologici connessi alla perdita della giovinezza ed all’ingresso nell’età matura, la spinta al consumo di bevande alcoliche aumenta notevolmente in questi anni.

Ma bere fa bene?

Assolutamente no!

Bere fa male. A qualsiasi età. Fa mala ai maschi, fa male alle femmine.

Ma bisogna prendere atto che a parità di consumi i danni derivanti per il corpo femminile sono maggiori rispetto a quelli maschili.

Le donne hanno una massa corporea inferiore all’uomo, minor quantità di acqua e meno efficienza nei meccanismi di metabolizzazione dell’alcool.

Questo le rende, a parità di consumi, molto più vulnerabili.

I danni dell’alcool

Sono numerosissimi i danni derivanti dall’esposizione al consumo di alcool

Le bevande alcoliche si rendono responsabili della minor produzione di ormoni femminili determinando, a loro volta, scompensi nel ciclo mestruale fino alla comparsa di cicli anovulatori ed infertilità.

L’alcool altera anche l’equilibrio ormonale e ciò può influire negativamente sull’umore ed accentuare problematiche di disagio psicologico magari già preesistenti, può comportare tristezza e depressione.

L’alcool comporta incremento del rischio di tumore, soprattutto di tumore al seno.

Ci sono poi i rischi correlati: come quelli derivanti dalla perdita di controllo e di lucidità oltre all’aumento dell’aggressività, rischi pericolosissimi per sé stessi ma anche per gli altri, si pensi all’aumento degli incidenti stradali dovuti proprio alla guida in stato di ebbrezza.

Infine meritano di essere enunciati anche altri danni collaterali connessi all’immagine ed al ruolo che la figura femminile assume nella società. Le donne, non sono donne solo per sé stesse. Sono figlie, compagne, mogli ma, soprattutto, madri. L’emancipazione femminile non deve e non può mettere nel cassetto questo ruolo e la sua “potenza” dovrebbe valorizzare ancor di più le donne.

Insomma, quello che voglio dire pur rischiando di conquistarmi fischi e cattive parole, è che noi madri (ma anche i

padri, ovvio!) abbiamo una responsabilità nei confronti dell’intera società che consiste nella crescita e nell’educazione dei più piccoli. Questo non va dimenticato. I comportamenti familiari sono fondamentali in tal senso. Limitare l’uso di alcool fa bene a se stessi ed all’intera famiglia e, per tutti gli aspetti analizzati, all’intera collettività.

Non esistono quantità sicure di alcool. Meno si beve meglio è ed, inoltre, va ricordato che il consumo di alcolici è vietato per i minori di diciotto anni.

Quindi?

Beviamo meno, beviamo poco.

Fa bene alla salute, agli altri ed anche alle tasche!

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