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L’agonia è finita?

Garcia prepara le valigie.

Il Napoli si prepara al cambio della guida tecnica. 

Terza sconfitta al Maradona, un’altra prestazione mediocre e un’ulteriore conferma che sia giunto il momento di cambiare allenatore. 

La brutta figura contro l’Empoli, è solo la punta dell’ iceberg; questo Napoli non ha quasi mai convinto. 

Solo 21 punti conquistati su 36 a disposizione in campionato, ma soprattutto una crisi di gioco e di identità.

A inizio stagione si era partiti con l’obiettivo di proseguire sulla strada tattica tracciata l’anno scorso, all’insegna della continuità.

Partita dopo partita, il Napoli ha perso gioco e punti.

Era necessario aspettare così tanto tempo?

La fiducia a tempo di De Laurentis nei confronti di Garcia non ha mai convinto.

Quando si ha fiducia nel lavoro di un allenatore, sarebbe giusto, tutelarlo e proteggerlo dalla critiche di giornalisti, giocatori e dell’intero ambiente.

Invece la decisione è stata quello di confermarlo, solo per non aver trovato un degno sostituto per la panchina partenopea.

Questa situazione non ha fatto altro che delegittimare l’operato del tecnico e aumentare le pressioni su squadra e tecnico.

Per quanto riguarda il campo si sono visti giocatori spaesati e la sensazione che anche una squadra come l’Empoli, seppur ben allenata bene da Andreazzoli, potesse far cadere il castello di carta.

Troppo evidente il calo dei singoli giocatori.

L’allenatore oltre a far punti dovrebbe avere il compito di valorizzare il materiale a propria disposizione, ottimizzare le potenzialità di ogni singolo, soprattutto di coloro che possono incidere in maniera importante sulla gara e sul campionato.

Nel calcio si dice che le squadre giochino in base alla mentalità e al carattere del proprio tecnico; quest’anno i partenopei non hanno mai dimostrato sul campo il loro potenziale sia umano che tecnico.

La vittoria del tricolore ha evidenziato le capacità della società di ottenere il massimo risultato senza spese folli ma con acquisti ponderati.

Non si può dire altrettanto in questo campionato, dove non si è trovato un degno sostituto alla guida della squadra e non si è rimpiazzato a dovere il ruolo di Giuntoli.

E’ il momento di prendere una decisione, la sosta può aiutare a riflettere qualche giorno in più.

Arrivare tra le prime quattro in campionato, ottavi di finale e provare a qualificarsi al mondiale dei club rimangono gli obiettivi a medio e lungo termine; questa stagione ha ancora tanto da dire.

Chiunque verrà, oltre ad avere due spalle larghe, avrà l’arduo compito di rigenerare una rosa sia nelle gambe ma soprattutto nella testa.

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