Fair Play, dalla definizione della treccani: <<locuz. ingl., usata in ital. come s. m. – Espressione che significa «gioco leale» (in senso proprio, nello sport, e fig., nei rapporti umani, sociali, in politica), cioè senza riserve e sotterfugi; si adopera anche con valore più ampio, per indicare un comportamento corretto e improntato a signorile gentilezza nei rapporti con gli altri.>>
Si è reso necessario parlare di ciò dato che, negli ultimi giorni, vari avvenimenti hanno visto calpestato questo semplice comportamento che è la vera essenza dello Sport. Gli eventi che prendiamo ad esempio sono due: il primo è quello che ha visto coinvolto il “Taty” Castellanos in Lazio-Milan, avvenuto venerdì primo marzo; il secondo, forse più grave, è quello che ha visto le primavere di Juventus e Sassuolo sfidarsi a Vinovo.
Sul primo caso si è detto e ragionato molto sulla possibilità di un eventuale Fair Play non concesso dal giocatore del Milan, Christian Pulisic; il quale non accorgendosi che un giocatore della Lazio, Castellanos, era dolorante a terra, dopo aver subito una botta in faccia, ha proseguito nel gioco andando a pressare il terzino Luca Pellegrini che, in quel momento, stava aspettando un fischio dell’arbitro Di Bello per avere il possesso del pallone. Questo atteggiamento del giocatore bianco-celeste sicuramente è stato ingenuo, anche perché in quel momento l’esterno rossonero non si era effettivamente accorto della presenza di un rivale a terra e, volendo dar per buona questa ipotesi, l’unica cosa corretta da fare (come poi affermato dallo stesso Pellegrini su instagram) era appoggiare il pallone in rimessa laterale.
Storia diversa, invece, per quanto riguarda il secondo caso. Durante l’incontro tra le rose della primavera della Juventus, allenata da Paolo Montero, e del Sassuolo, di mister Emiliano Bigica, ha visto intorno all’’80esimo minuto una mancanza di Fair Play da parte dei ragazzi bianconeri che, con il dovuto rispetto, avrebbe fatto vergognare anche l’avvocato Gianni Agnelli. L’avvenimento è questo: in seguito a uno sfortunato contrasto di gioco, un calciatore neroverde si accascia al suolo e, date le urla del ragazzo, un compagno di squadra subito mette la palla fuori per garantirgli le cure.
Terminato l’intervento dello staff medico, il gioco riprende con alla battuta gli zebrati che, però, su indicazione di Montero non restituiscono il pallone e, anzi, trovando la compagine spiazzata da tale atteggiamento segnano il gol dell’1-2 (risultato con cui si chiuderà la partita che, quindi, vedrà il trionfo del Sassuolo).
Una brutta pagina di calcio è andata, pertanto, delineandosi in questi giorni; la quale, oltre a vedere coinvolti professionisti affermati, ha visto calciatori giovanissimi rinunciare ad una sconfitta “leale” per un gol che, invece, macchia la reputazione del cosiddetto “stile Juventus”.