Dopo l’attentato che ha visto, lo scorso 23 marzo, quattro attentatori, facenti capo all’ISIS, attaccare il Crocus City hall di Mosca ora tutta Europa è in allerta.
Dalla Germania, come riportato dal Bild, si monitora la situazione intorno all’Allianz Arena di Monaco dove, attualmente, si stanno sfidando Bayern e Borussia Dortmund. La paura di un ennesimo attentato di matrice islamica è tanta, soprattutto dopo che il canale di propaganda dell’ISIS Sarh al-Khilafah aveva segnalato i tifosi davanti allo stadio con un bersaglio rosso.
Il ritorno sulla scena mondiale di questa organizzazione terroristica fa vacillare ancora di più le speranze di trovare la pace in Europa e nel resto del mondo, dato che Putin, attuale presidente della Russia, è convinto che la strage avvenuta a Mosca sia stata architettata anche dagli USA e dalla Gran Bretagna che, secondo le idee del capo del Cremlino, avrebbero concesso agli attentatori di fuggire attraverso l’Ucraina.
Di questa ipotesi si è molto discusso, ma è veramente difficile avvalorare questa tesi dal momento che un aiuto da parte di americani e inglesi a un nemico che stanno combattendo da diverso tempo non ha logicità.
Questi eventi mettono, per l’ennesima volta, in crisi le relazioni diplomatiche tra Occidente ed Oriente e non preannunciano un avvenire sereno con leader politici che, più di un dialogo, sembrano cercare un pretesto per sganciare i loro armamenti nucleari e portarci così verso la conclusione dell’umanità.
Ricordiamo le parole di Albert Einstein, che ci lasciava questo monito: <<Non so con quali armi sarà combattuta la Terza Guerra Mondiale, ma la Quarta Guerra Mondiale sarà combattuta con pietre e bastoni>>. Continuiamo a sperare in un dietro-front riguardo a questa mania di fare guerre, anche se l’umanità, dai suoi albori, l’ha sempre prediletta.