“Sarò con te” sbanca al cinema. Sabato 4 e domenica 5 maggio ha incassato un botto, risultando terzo addirittura, sabato scorso, nella classifica degli spettatori.
Me lo aspettavo, ne ero praticamente certo, ma confesso che sinceramente non capisco. Non critico affatto chi decide di andarlo a vedere, ci mancherebbe, ciascuno fa ciò che crede e festeggia come, quando e quanto gli pare. Ma mi chiedo che senso abbia fare uscire quest’anno il film sullo strameritatissimo scudetto.
Sono napoletano napoletano, da tifosissimo emigrato (vivo altrove oramai da troppo tempo), non comprendo l’andazzo tipico nostro di eleggere la nostalgia a residenza abituale. Non guarderò il film e non per partito preso, semplicemente perché mi sforzo di vivere nel presente, perché credo che la vita è adesso (come canta Claudio Baglioni) e adesso non mi pare ci sia molto da festeggiare.
E’ bello ed entusiasmante fare un tuffo nei ricordi più cari, ma magari fra qualche anno, se no non è ricordo, è crogiolarsi nella pucundria. Non vedrò il film perché non sono e non sarò un tifoso aziendalista, così come vorrebbe il presidente De Laurentiis. Un tifoso aziendalista è una figura retorica, l’ossimoro del nulla, non può esistere. Un tifoso non ha intestate quote di capitale, nemmeno di striscio contribuisce alle decisioni aziendali, non occupa posti in organigramma, non ha alcuna voce in capitolo: come può essere aziendalista?
A Napoli poi, con l’attuale proprietà che lo percepisce come pezzottaro o nella migliore delle ipotesi come un cliente rompiballe?! Non vedrò il film perché mi sembra uno strumento di distrazione di massa, un sedativo da somministrare per tenere sospesa l’opinione, il giudizio, che a Bari invece i tifosi hanno ed esprimono con disappunto.
Non vedrò il film perché sì, sono un illuso, ma non di quelli (sempre per citare il presidente), che pensano di vincere ogni anno, tutt’altro. Sono un illuso perché sogno, e se il sogno dovesse avverarsi, vorrei continuare a sognare, magari cose diverse. Il sogno è la macchina del tempo che ci porta avanti (la citazione non è del sottoscritto che però non sa a chi appartiene), che alza l’asticella e induce a migliorarsi.
Sogno una squadra in grado di competere con i migliori e giocarsela alla pari, sogno un’ organizzazione che riveda in toto la gerarchia piramidale societaria ed il proprio modello imprenditoriale, sogno una società il cui modello gestionale non dipenda unicamente dal piazzamento in Champions. Somnium ergo sum! Forza Napoli Sempre!!