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screenshot intervista Saviano e Geolier

2046: ROBERTO SAVIANO COME NON L’AVETE MAI VISTO

2046: Roberto Saviano come non l’avete mai visto. Questa volta ha deciso di regalare al pubblico una nuova versione di sé, che probabilmente nessuno ancora aveva visto e che forse anche lui stesso aveva dimenticato di avere.

Ha rilasciato infatti una doppia intervista, insieme al noto rapper napoletano Geolier, condotta da Fabio Rovazzi nel suo nuovo podcast 2046.

Il format lanciato da Fabio, in collaborazione con Marco Mazzoli, pone la propria sede a Milano ed è ambientato in una navicella spaziale (che rimanda ai bunker americani), strizzando l’occhio ai topic principali odierni quali la guerra e il surriscaldamento globale.

Così Roberto Saviano con un napoletano arrugginito, quasi da riscoprire: «È stato difficile assai. Perché sta succerenn a mme? Poi chianu chianu ‘e cos so peggiorate, loro me vulevn rà nguollo. Je agg sul appicciat ‘a luce. Ho spiegato comm funziona Napoli, ‘a pistol e ‘o denar. E quindi chisti’ ccà avevan bisogno e rà nu segnale. In tribunale me dicevan Savià ma lievt sti pile – facendo riferimento al suo accentuato monociglio che lo rendeva un uomo trascurato. Oppure tu ‘o ssaije ca nuie accerimm sul ‘a gent malamente, ma io c’ero quando hanno toccato e ucciso gente che nun c’azzeccava niente – facendo menzione speciale a Don Peppe Diana che si raccontava l’avessero ucciso perché “toccava le donne e nascondeva le pistole”. ‘A gent riceve “je nun sto mmiezo a sti fatt”. Da sta situazione invece io non me ne sono più uscito».

Roberto Saviano aveva ormai abituato il suo pubblico a interviste intrise di commenti e racconti inerenti il mondo criminale, per cui ha raggiunto larga fama. Tuttavia nel podcast 2046 si è presentato come Roberto, il ragazzo nato a Chiaia, cresciuto a Caserta, laureatosi a Napoli e pronto a intraprendere un’importante carriera giornalistica e come romanziere.

Rovazzi oggi ha stravolto la struttura convenzionale dell’intervista: dopo un veloce botta e risposta prima con uno e poi con l’altro, l’intervistatore esce metaforicamente dalla scena lasciando che i due intervistati (Geolier e Saviano, che dichiara di esserne grande fan e curioso di parlargli per la prima volta di persona) inizino una vera e propria chiacchierata informale, al punto che si abbandonano totalmente al dialetto.

2046, Roberto Saviano come non l’avete mai visto, esce totalmente allo scoperto: «erano vent’anni ca vulev parlà napoletano, finalmente».

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