Domenica – 11 agosto – il presidente del CIO, Thomas Bach, ha dichiarato la chiusura ufficiale delle Olimpiadi di Parigi 2024 spegnendo simbolicamente la fiamma olimpica.
Tante le storie e i nomi da ricordare.
Yusuf Dikec, sottoufficiale della gendarmeria turca, spopolato in tutto il mondo. Egli difatti ha conquistato l’argento nella gara a squadre miste di pistola ad aria compressa, senza alcune protezione e, come reciterebbe Carosone, letteralmente con la mano nella tasca.
Novak Djokovic, il 37enne tennista serbo che, dopo 24 slam e 40 masters vinti, ha avuto ancora la rabbia e la fame agonistica di regalare al proprio Paese una medaglia d’oro alle Olimpiadi.
Simone Biles, ormai campionessa indiscussa della ginnastica artistica, stavolta ricordata anche per aver onorato la brasiliana Rebeca Andrade, che ha raggiunto l’oro nel corpo libero, con un simil pasillo de honor.
Non da dimenticare il podio nella trave delle italiane Alice D’Amato e Manila Esposito, che hanno peraltro insegnato alla docile Zhou Taqin il famoso morso della medaglia, in uno scatto iconico.
Da dimenticare, o quasi, le Olimpiadi di Tamberi, afflitto da gravi problemi renali che lo hanno tenuto lontano da qualsiasi gradino del podio, e dei nostri velocisti italiani tra cui Jacobs, anch’essi fuori podio senza brillare particolarmente.
Sono state anche le Olimpiadi dei giovani fuoriclasse come Leon Marchand, devastante nel nuoto, e Armand Duplantis, surreale nel salto con l’asta. Ma anche delle vecchie stelle della squadra di basket statunitense, ricca di campioni dell’Nba come Lebron, Curry e Durant.
Tuttavia non sono mancate le polemiche. Dalla questione politico-civile di Imane Khalif nel pugilato femminile all’inaccessibilità della Senna per il nuoto e ai furti ricevuti da molti sportivi, anche italiani, a causa di arbitraggi non all’altezza.
In fin dei conti queste Olimpiadi di Parigi 2024, saranno sicuramente ricordate.